La Corte di Cassazione ha messo la parola fine a un annoso contenzioso sulla proprietà del software Tutor, un sistema di rilevamento della velocità veicolare utilizzato in autostrada. I giudici della prima sezione civile hanno infatti stabilito che i diritti intellettuali sul software appartengono all’imprenditore di Latina Alessandro Patanè, ideatore del sistema tramite le sue due società.
La vicenda, che si trascina da diversi anni, vedeva contrapposti Patanè e Autostrade per l’Italia spa, la quale rivendicava la titolarità del software. Autostrade aveva presentato ricorso in Cassazione, adducendo diverse motivazioni, tra cui l’esistenza di un accordo transattivo che le avrebbe conferito la proprietà.
Tuttavia, la Suprema Corte, presieduta da Mauro Di Marzio e con Massimo Falabella come relatore, ha respinto il ricorso di Autostrade. Nelle motivazioni depositate, i magistrati hanno evidenziato come la spa non abbia fornito prove concrete a sostegno della propria pretesa di titolarità. In particolare, la Corte ha sottolineato che un accordo negoziato con terzi non dimostra l’effettiva proprietà intellettuale, aggiungendo che Autostrade avrebbe potuto presentare altre prove, come la registrazione del software presso il registro speciale della SIAE.
La sentenza della Cassazione conferma dunque le precedenti decisioni dei tribunali inferiori, dando ragione all’imprenditore pontino, rappresentato dall’avvocato Mascia Cicchitti, e sancendo la sua piena titolarità sui diritti di proprietà intellettuale del sistema Tutor.