Blue Whale continua a portare al suicidio decine e decine di adolescenti: un ‘gioco’ che è partito dalla Russia ha spinto a lanciarsi nel vuoto molti giovanissimi in tutti i continenti. Anche ‘Le Iene’ hanno deciso di scoprire di più, intervistando i parenti dei ragazzi e ragazzini che hanno completato la ‘sfida finale’.
Il Blue Whale Challenge si sta diffondendo anche a Latina. Le forze dell’ordine smentiscono però categoricamente che due bambine che frequentano l’ultimo anno di una scuola elementare di Latina siano state coinvolte. La questura di Latina questa mattina è stata tempestata di telefonate da parte di genitori preoccupati: “Non c’è nessuna indagine neanche su qualcosa di simile” hanno affermato dalla Polizia.
Blue whale, un gioco nato in Russia
Tutto parte a febbraio 2017, quando su Internet comincia a circolare la fama di Blue whale. Sul più famoso social network russo Vkontakte si moltiplicano post e immagini legati dal tag #f57. Il meccanismo sembrerebbe ‘semplice’: l’utente viene contattato da un misterioso amministratore del gioco, che pare in possesso di informazioni compromettenti e quindi costringe la vittima a seguirlo in questa gara. Gara con regole e passaggi ben precisi che conducono l’utente a togliersi la vita. Gli step sarebbero addirittura 50 e in Rete si è diffuso l’elenco, con tanto di foto e dettagli. La vittima, per esempio, deve guardare video psichedelici, farsi dei tagli vicino alle vene, incidersi una balena sul braccio e così via, in un terribile crescendo di violenza fino al salto mortale da un palazzo.