La polizia ha eseguito una serie di sequestri di beni tra immobili e conti bancari nei confronti di Salvatore Di Maio, residente a Sabaudia, e del suo nucleo familiare.
L’attività su ordine del Tribunale di Latina che ha emesso i decreti di sequestro preventivo, è frutto delle risultanze delle indagini portate avanti dalla Questura di Latina con la proposta di applicazione di misure di prevenzione della sorveglianza speciale nei confronti della famiglia in questione, nota per essere stata più volte al centro delle vicende giudiziarie del sud pontino. Salvatore Di Maio, di origine campana, carabiniere in congedo ed imprenditore, nel corso degli anni è stato ripetutamente coinvolto in gravi fatti di usura ed estorsione, riciclaggio di denaro proveniente da attività illecite. Da indagini eseguite dalla Dda di Napoli emerge uno stretto legame operativo tra lui e le organizzazioni criminali di stampo mafioso come il clan camorrista “Cava” di Quindici, un piccolo comune dell’avellinese. “Il patrimonio accumulato – dice la Questura – non solo nel sud pontino ma anche in provincia di Piacenza e nella provincia di Napoli anche attraverso interposte persone, è risultato in evidente sproporzione con le disponibilità dirette e indirette dichiarate al fisco. Il patrimonio oggetto del sequestro ammonta ad un valore di circa 30 milioni di euro”.