Udienza fissata per il 17 gennaio
Partirà il prossimo 17 gennaio il processo relativo al Crac Avio che vede imputati l’imprenditore Alberto Veneruso, la moglie Giuseppina Pica e il commercialista Giorgio Di Mare. Al termine di una lunga discussione in aula, i tre sono stati rinviati a giudizio dal gup del tribunale di Latina Mara Mattioli con l’accusa di appropriazione indebita e bancarotta. Lo scorso settembre la Guardia di Finanza aveva arrestato i tre in base alle risultanze investigative sostenute anche dal sostituto procuratore titolare dell’inchiesta Marco Giancristofaro che a termine dell’udienza preliminare ha chiesto che tutti venissero rinviati a giudizio. L’operazione dei finanzieri, denominata Speedy Fly, era partita nel 2014 a seguito dei fallimenti delle società Agw e Alfer. A far partire le verifiche era stato proprio l’esposto di alcuni lavoratori che non avevano trovato in busta paga i rimborsi relativi alle dichiarazioni dei redditi. Dagli accertamenti era emerso che le condotte di Veneruso e del commercialista avevano portato ad un’evasione fiscale di oltre 10 milioni di euro e il sequestro di 14 milioni di beni riconducibili al patron dell’Avio. I giudici del Riesame avevano poi dissequestrato una parte del patrimonio pari a 2,8 milioni di euro. Alberto Veneruso si trova rinchiuso da tre mesi nel carcere di Poggioreale, mentre la moglie e il commercialista sono ai domiciliari. Nel corso dell’udienza preliminare, l’imprenditore ha rilasciato dichiarazioni spontanee scagionando la moglie e difendendo il suo operato. Gli avvocati difensori hanno chiesto la revoca delle misure cautelari o in alternativa misure meno afflittive degli arresti. Lazio Tv