Mancato accordo tra la direzione e i sindacati sul licenziamento di 150 dipendenti e il mancato rinnovo per 80 lavoratori a tempo determinato.
L’azienda ha spiegato che si è registrato un calo delle commesse del 30%. I sindacati si sono detti contrari alla mobilità parlando invece di un possibile ricorso alla cassa integrazione o ai contratti di solidarietà. La trattativa proseguirà ora in Regione, intanto domani nuovo incontro per affrontare le questioni che hanno portato i lavoratori a manifestare per giorni davanti lo stabilimento con il conseguente accordo in Prefettura. Un accordo – dicono i sindacati – disatteso dall’azienda.
LO STRISCIONE DI CASAPOUND
“Non c’e’ dignità senza lavoro” recita lo striscione affisso nella notte dai militanti di CasaPound davanti allo stabilimento Aviointeriors per esprimere solidarietà ai lavoratori. Nel comunicato stampa CasaPound afferma : “Aviointeriors, Scm, Sapa, ora anche l’Abbott; si allunga la lista delle industrie che hanno deciso di tagliare il personale, mettendo sempre di più in crisi centinaia di famiglie che prima o poi si troveranno in difficoltà di fronte alle scadenze delle rate di mutuo o degli affitti da pagare. La crisi finanziaria ed economica che attanaglia la nazione sta provocando danni sociali forse irreparabili; da qui a poco tempo vedremo sempre più casi di emergenza sociale ed abitativa.”
“Nelle realtà industriali locali gli imprenditori stessi decidono di “mettere in crisi” la propria azienda , con l’intenzione, più o meno velata, di sottrarre capitali; e’ il caso dell’Avionteriors che sembra avere commesse tali da garantire il futuro della stessa industria. Risorse dirottate verso aziende del gruppo (vedi sfim ex alven) che, come scatole cinesi, incassano i capitali .”
Tornando al problema dell’occupazione CasaPound ribadisce : “il lavoro non e’ una merce e per far fronte a questo status quo che vede un governo incapace, se non complice di queste dinamiche “turbo-capitalistiche”, che sta portando l’Italia a diventare una colonia, occorre riaffermare la propria identità di nazione e porre un freno alle folli politiche economiche dell’unione europea.” Lazio Tv