Condannato a due anni ed otto mesi di reclusione Giuseppe Di Silvio, detto “Ciappola”, per la vicenda della pistole rinvenute in un terreno di via Moncenisio. Il suo dna combacia con le tracce trovate su una delle armi. Secondo gli investigatori della squadra mobile, Giuseppe Di Silvio avrebbe avuto un ruolo strategico in quella che e’ stata definita la guerra criminale nel capoluogo pontino.
“Non volevo scrivere, ma devo farlo”: la lettera della madre del bimbo ferito in centro a Latina
Un tranquillo pomeriggio di sabato si è trasformato in un incubo per una famiglia del posto, quando un bambino di...






