Condannato a due anni ed otto mesi di reclusione Giuseppe Di Silvio, detto “Ciappola”, per la vicenda della pistole rinvenute in un terreno di via Moncenisio. Il suo dna combacia con le tracce trovate su una delle armi. Secondo gli investigatori della squadra mobile, Giuseppe Di Silvio avrebbe avuto un ruolo strategico in quella che e’ stata definita la guerra criminale nel capoluogo pontino.
Sabaudia, pomeriggio da incubo sul lungomare: vetri spaccati e auto svaligiate
Pomeriggio rabbia ieri, martedì 10 giugno, sul lungomare di Sabaudia, dove decine di bagnanti hanno visto la loro giornata di...