Dare vita grazie ad una vita che si spegne, è il gesto più doloroso ma al tempo stesso più bello che si possa fare.
Non ce l’ha fatta. Ha lottato disperatamente, il suo giovane cuore si è ribellato per giorni al destino e all’inevitabile, ma alla fine tutti si sono dovuti arrendere. Encefalogramma piatto, morte cerebrale. Già a leggerlo mette i brividi, perché è una di quelle sentenze senza appello che mettono fine a tutto, anche alla speranza. Per questo, i genitori di Eugenio Mucci, il ragazzo di 15 anni precipitato giovedi’ scorso dal tetto di una galleria commerciale in Via Veio a Latina, hanno acconsentito a staccare le macchine che tengono il figlio attaccato alla vita. Ma, soprattutto, a donare gli organi, per consentire a Eugenio di ridare vita e speranza a qualcun altro. Un gesto d’amore estremo verso il figlio e verso la vita. Un gesto da persone coraggiose. Dare vita grazie ad una vita che si spegne, è il gesto più doloroso ma al tempo stesso più bello che si possa fare.