Mercoledì 7 Dicembre, alle ore 11.45, presso il Museo Duilio Cambellotti, Piazza San Marco, Latina, presentazione della mostra “Con gli occhi di Ettore – Al di là di ogni punto di vista” di Ettore Balduzzi , curata da Silvia Sfrecola Romani e organizzata dall’Associazione di Promozione Sociale Solidarte, con il patrocinio del Comune di Latina.
Parteciperanno alla conferenza Giuliana Bocconcello, presidente dell’Associazione Solidarte ed ideatrice della mostra, il dr Andrea Socrati del Museo Tattile Statale Omero, Silvia Sfrecola Romani, storico dell’arte e critico d’arte, e il giovane artista Ettore Balduzzi.
La mostra sarà inaugurata il 12 gennaio 2012, alle ore 18, presso la Pinacoteca Comunale Sala 5, Palazzo della Cultura di Latina , e sarà aperta sino al 25 gennaio 2012.
Ettore ha “solo” 18 anni ma ne porta sulle spalle probabilmente molti di più. Ettore non ha mai avuto la possibilità di camminare. Da bambino però riusciva a riconoscere, anche se con difficoltà, i colori e le figure intorno a lui. Un giorno l‟incontro con Giuliana Bocconcello e la scoperta delle possibilità espressive dell‟argilla. Ettore così sceglie di fare dell‟arte un medium privilegiato tra il suo io più profondo e gli altri, in grado di rispondere bene alla sua ansia di comunicazione, di dialogo e di intesa con il mondo. Ettore ha realizzato, affiancato da Giuliana Bocconcello, una serie di tavolette che raccontano il suo modo di vedere e vedersi o, piuttosto, dovremmo dire, di sentire e sentirsi, nel mondo. Vedere i colori da non vedente è impossibile ma rielaborarli a partire da ricordi infantili sulla base di sensazioni si può fare. Ettore è stato aiutato in questo percorso di ridefinizione del sistema cromatico sulla base di sensazioni che il corpo gli suggeriva. Difficile comprenderlo per chi ha fatto della “visione” il canale privilegiato di conoscenza della realtà, a meno che non si accetti di ridefinire i propri parametri sulla base non del „mero‟ vedere ma di un indefinibile „sentire‟. Se le opere in mostra sono, su tutto, la testimonianza della forza e della tenacia di Ettore, dall‟altra diventano lo spunto ed il pretesto per una riflessione – attualissima – sull‟enigma della visione Ettore ci offre la possibilità di affrontare un tema antico e contemporaneo, ovvero universale, quale quello del vedere, del saper vedere e del voler vedere, da un altro punto di vista (si perdoni il gioco di parole). Ecco perché al percorso tradizionale, mostra nella mostra, in collaborazione con il Museo Tattile Statale Omero di Ancona abbiamo affiancato un secondo percorso, parallelo, completamente al buio, per “vedenti” messi in condizione percettive tali da essere costretti ad utilizzare gli altri sensi per muoversi, abitare lo spazio e, naturalmente, accedere alle opere. Il percorso al buio, che affianca l‟allestimento tradizionale, va pertanto letto come una sfida percettiva, una chance in più data alla conoscenza (ed alla comprensione), un tentativo di scoprire ed individuare, risvegliandole, modalità di approccio alla realtà alternativi al solo vedere con gli occhi ed al vedere sempre e solo da un unico punto di vista.