Giorno di terrore in Nuova Zelanda. Quando sono le tre del mattino in Italia, arriva la drammatica notizia di spari in due moschee di Christchurch, la più grande città dell’Isola del Sud.
Il primo attacco si è verificato nella moschea di Al Noor, dove c’erano almeno 300 persone raccolte nella preghiera del venerdì. Poco dopo il secondo assalto alla moschea di Masjid nel sobborgo di Linwood. A sparare sarebbe stato Brenton Tarrant, australiano bianco di 28 anni, che ha ripreso la strage e l’ha postata in diretta su Facebook. Almeno 49 i morti, e oltre 20 i feriti in quello che la premier neozelandese Jacinda Ardern ha definito «un atto di violenza senza precedenti» e «uno dei giorni più bui della Nuova Zelanda».
Il video che segue mostra 17 minuti di terrore: inizia con l’attentatore che guida verso la moschea di Al Noor in Deans Ave. La sua station wagon beige contiene un carico di armi e munizioni sul sedile accanto a quello di guida e taniche di benzina dietro. Poi si vede l’assalitore dirigersi verso la moschea, aprire il portone e aprire il fuoco. Resta dentro per 3 minuti, poi torna in auto per rifornirsi di munizioni, torna nella moschea e apre ancora il fuoco. Il video si chiude con l’uomo che fugge via in auto a tutta velocità.
La polizia ha esortato gli abitanti a restare al chiuso mentre partiva la gigantesca caccia all’uomo. In quattro sono finiti in manette, tra loro una donna. Ma se le prime ricostruzioni parlavano di quattro assalitori in azione nelle due moschee, l’attenzione si è poi concentrata soltanto su uno degli arrestati: Brenton Tarrant.