La mancanza di posti di lavoro in Italia negli ultimi anni ha portato molte persone ad interrogarsi su quale possa essere il settore migliore in cui aprire una piccola attività commerciale redditizia. Il 2018, nonostante il fisco e le difficoltà burocratiche sempre in agguato, potrebbe essere l’anno giusto. Per chi ha uno spirito imprenditoriale è l’anno ideale per valutare di aprire un’attività in uno seguenti settori, ritenuti dagli analisti ed esperti economici validi sbocchi di sviluppo.
Attività legate all’e-commerce
Per un imprenditore che si affaccia al mondo del business online, una delle prime sfide è quella di selezionare la tipologia di prodotti da vendere. Meglio un prodotto unico o più prodotti? In quale mercato posizionarsi, in uno di nicchia o in uno più ampio? Oggi sembra che sia già stato inventato tutto e la competizione presente online è abbastanza agguerrita, basti pensare a Facebook, Ebay o Amazon, che hanno permesso ai loro fondatori e imprenditori-tech illuminati di ottenere fatturati da capogiro, come mostra l’infografica realizzata da Betway Casino e basata sui dati di Forbes, in cui si illustra l’identikit del perfetto miliardario, con un’interessante panoramica sui settori più proficui dell’ultimo decennio: a Jeff Bezos, il fondatore di Amazon, spetta il podio di questa classifica con la cifra record di 112 miliardi di dollari raggiunta all’età di soli 44 anni, seguito da Bill Gates con 90 miliardi di dollari e da Warren Buffett, il patron della holding Berkshire Hathaway, in terza posizione con 84 miliardi di dollari. Fortunatamente, online ci sono ancora molte occasioni d’oro che aspettano solo di essere sfruttate da nuovi imprenditori digitali. La chiave del successo è il focalizzarsi su categorie meno comuni che avranno sicuramente un bacino d’utenza più limitata, ma al tempo stesso anche una minore concorrenza e un target più mirato. Da dove partire quindi per cercare nuove idee di business per un e-commerce? Una delle strade migliori è quella di seguire le pubblicazioni online sulle ultime tendenze di consumo come ad esempio TrendWatching o Trend Hunter, per citarne due dei più attendibili. Secondo i dati dell’Osservatorio e-commerce B2c, nel 2017 l’e-commerce italiano ha fatturato 23,6 miliardi, suddivisi rispettivamente in 12,2 miliardi in acquisti di prodotti online e 11,4 miliardi in servizi online soprattutto in campo turistico ed informatico: un risultato che fa ben sperare per lo scenario digitale dei prossimi anni.

Il mondo benessere e beauty
La sinergia tra il tech e il business del beauty e benessere si è tradotta presto nell’entrata sul mercato di una vastissima gamma di prodotti innovativi che possono rappresentare un importante settore merceologico su cui scommettere. Secondo IBIS, il mercato complessivo della cosmesi raggiungerà nel 2022 27,8 miliardi di dollari, 5 miliardi in più dello scorso anno. In un’epoca caratterizzata da continue tensioni e stress, il settore beauty e benessere sembra rappresentare un’idea vincente, con un’offerta di servizi e prodotti dedicati davvero ampia. Ogni mese vengono create nuove app a portata di smartphone per dimagrire, fare yoga, monitorare la propria attività fisica e migliorare il proprio stile di vita. Si tratta di start-up made in Italy che negli anni sono cresciute come Wellness & Wireless e Skinlabo, espandendosi nel campo dell’e-commerce e perfezionando il canale di distribuzione esclusivamente online. Parallelamente al web, continua a funzionare molto bene la formula del franchising, che permette investimenti anche contenuti e un supporto di corsi di formazione continui da parte della casa madre. Tra le attività più gettonate per la cura e la bellezza della persona ci sono i centri estetici, le SPA di dimagrimento, i centri per la cura e la ricostruzione di unghie, i centri per i tatuaggi e i parrucchieri.

Fare business con il food
Uno dei settori in costante crescita è quello del food, in particolare del cibo di strada, che è ormai diventata una piacevole abitudine fra le persone che preferiscono consumare prodotti freschi e appetitosi della nostra ricca tradizione gastronomica passeggiando, piuttosto che al ristorante. Questo tipo di servizio può rivelarsi un’attività vincente, soprattutto se si è in grado di offrire cibo di qualità a prezzi contenuti. Il vantaggio di questo business model è l’investimento molto basso necessario per iniziare, a differenza di quello richiesto per attività ristorative classiche, e un rischio di fallimento ridotto al 20/30%. Uno studio della Coldiretti ha mostrato che il 2016 è stato un anno record per lo street food con un aumento del 13% rispetto al 2015, anno in cui si erano già registrate 9.700 nuove aperture nel settore del commercio ambulante. Marchi italiani come Apebedda e Ziarosetta sono riusciti a far vivere un’esperienza gustativa da consumare per la città o alla propria scrivania, con pietanze creative veloci. Una vera e propria rivoluzione del cibo, che oltre allo street food, ha visto crescere il settore del delivery a livelli davvero sostenuti. Grazie a realtà digitali come Deliveroo e Just eat, oggi anche le piccole e medie attività di ristorazione possono farsi conoscere e aumentare il proprio fatturato entrando in questi circuiti di consegna di cibo a domicilio per farsi apprezzare da un bacino d’utenza molto più vasto.

Il mondo di oggi è in costante evoluzione e con lui anche i consumi si stanno trasformando per andare incontro alle nuove abitudini di un pubblico sempre crescente, mentre il fattore web che gioca un ruolo decisivo. Con l’arrivo di Internet sono mutati tutti i modelli sociali ed organizzativi: il futuro economico quindi per i nuovi tech-imprenditori e per l’imprenditoria in generale sarà caratterizzato da rete, condivisione e collaborazione.