Parlando della Lazio, ormai non si può più definirla sorpresa: la squadra di Simone Inzaghi ha un’identità propria molto definita, gioca bene e sempre in verticale, crea tanto e realizza molto. Anche se quest’anno sembra aver perso un po’ di smalto in campionato, il percorso in Champions è iniziato nel migliore dei modi, ma quali sono le ambizioni della squadra bianco celeste nella competizione europea?
Irripetibile il campionato 2019-2020, ma Lotito vuole un altro trofeo
La scorsa stagione, la Lazio ha fatto meravigliare mezza Europa grazie a un calcio spumeggiante e pieno di verticalizzazioni nato in particolare dalla classe immensa di Luis Alberto e dalla vena realizzativa di Immobile, vincitore della scarpa d’oro dello scorso anno con 36 reti, che gli sono valse anche il record nel campionato italiano eguagliando Gonzalo Higuain all’epoca in cui l’argentino giocava nel Napoli. Quest’anno si sono aggiunti gli impegni di Champions e la stagione condotta da assoluta protagonista dello scorso anno sembra quasi impossibile da ripetere, anche per via di mancati arrivi importanti per rinforzare l’organico messo a disposizione da Lotito al tecnico piacentino. Proprio il presidente biancoceleste non le aveva mandate a dire quando ai microfoni di SkySport si era preso come sempre la scena con la sua proverbiale dialettica e aveva invitato gli addetti ai lavori a riconoscere il valore della propria squadra. Era maggio e la Lazio gravitava nelle zone altissime della classifica a -1 dalla Juventus, che è vista anche quest’anno fra le favorite per la vittoria dello scudetto a quota 3,25 al 30 novembre, mentre quest’anno i biancocelesti sono retrocessi all’ottavo posto fra i pronostici, come si può vedere sul sito di Betway nella sezione delle scommesse calcio. L’anno scorso la Lazio ha regalato una gioia immensa ai propri tifosi imponendosi in Supercoppa italiana per 3-1 contro la Juventus, portando in bacheca un altro trofeo nell’era Lotito, che si aggiunge a tre coppe Italia e altre due supercoppe italiane.
Champions: traguardo o punto di partenza?
La sola partecipazione alla Champions League per molte squadre è un punto d’arrivo. Certo, non potrebbe essere altrimenti visti i premi messi in palio dalla UEFA per la sola qualificazione alla coppa dalle “grandi orecchie”: 15 i milioni garantiti a chi prende parte alla fase a gironi. Per la Lazio invece la competizione più affascinante d’Europa dovrebbe essere un punto di partenza ed effettivamente gli uomini di Inzaghi hanno iniziato nel migliore dei modi la prima parte della loro avventura in Champions. Considerando che per ogni vittoria una squadra in Champions percepisce 2,7 milioni, mentre un pareggio 900 mila euro. Qualora la squadra di Inzaghi dovesse invece riuscire a superare il girone i premi diventano molto più importanti: la qualificazione agli ottavi vale ben 9,5 milioni di euro, mentre passare ai quarti altri 10,5 milioni. Facendo due calcoli, se la Lazio dovesse qualificarsi ai quarti porterebbe nelle casse del patron Lotito ben 20 milioni di euro, ai quali si devono aggiungere i 15 della partecipazione e le vittorie ed i pareggi. Considerando che il monteingaggi della Lazio è di 83 milioni di euro, sesto in serie A, risulta facile comprendere che la sola Champions League coprirebbe quasi il 40% delle spese relative agli stipendi dei calciatori, dove Immobile è il più pagato con quattro milioni.
Chi ben comincia è a metà dell’opera e la Lazio di Simone Inzaghi è molto avanti nella propria “opera”, ma è ora il momento di confermare quanto di buono fatto in questi quasi cinque anni, che si compiranno nel luglio del 2021. Per poter essere competitiva su entrambi i fronti la squadra biancoceleste dovrà fare degli investimenti tecnici: lo sa bene Inzaghi, lo sa bene Lotito e lo sanno ancor meglio i calciatori, soprattutto i titolari che dall’anno scorso hanno corso chilometri e chilometri senza mai fermarsi. Il club laziale deve inoltre tenere in considerazione anche gli impegni delle Nazionali: la Lazio ha ben undici convocati e sono tutti uomini fondamentali per le rispettive selezioni nazionali, compresi Acerbi e Immobile per l’Italia. Gestire le risorse mentali e fisiche del gruppo è fondamentale e Inzaghi da solo con lo staff non può farcela, i rinforzi servono soprattutto quando arriverà febbraio-marzo, in cui inizieranno i match importanti e il tecnico laziale potrebbe ritrovarsi con i migliori uomini stanchi. Il raggiungimento dei quarti è tutt’altro che impossibile per questa squadra e poi da lì in poi sognare non costa nulla.