Secondo alcune stime nel 2050 gli abitanti della Terra raggiungeranno la straordinaria cifra di 9 miliardi e il 70% di questi vivrà in contesti urbani. Le città arriveranno a consumare i tre quarti delle risorse globali e produrranno l’80% delle emissioni.
Questi sono solo alcuni dati che dimostrano l’urgenza di interventi concreti volti all’innovazione e alla sostenibilità. Per questo Snam, azienda globale di infrastrutture energetiche guidata dall’amministratore delegato Marco Alverà, ha dato il via al piano di investimenti Snam SnamTec che ha come obiettivo quello di fondare l’azienda energetica del futuro puntando su quattro pilastri: efficienza energetica, innovazione tecnologica, gas rinnovabili, mobilità sostenibile.
Proprio quest’ultimo è uno dei punti più importanti e richiede un intervento quanto più rapido ed efficace possibile. Dunque, per sviluppare il comparto della mobilità sostenibile, Snam promuove l’utilizzo del gas naturale sotto le forme di CNG (gas naturale compresso per autovetture), LNG (gas naturale liquefatto per autotrasporto) e biometano (gas rinnovabile a zero emissioni), così da favorire la decarbonizzazione sia dei veicoli leggeri che di quelli pesanti.
Come sostiene l’amministratore delegato di Snam Marco Alverà, infatti:
“Il gas naturale è la soluzione più immediata per ridurre l’inquinamento da polveri sottili e le emissioni di CO2 nei trasporti leggeri e pesanti, oltre ad avere un grande potenziale in quelli marittimi e ferroviari. Inoltre, grazie al biometano, sta gradualmente diventando una risorsa rinnovabile, aprendo la strada a un’ulteriore decarbonizzazione della mobilità”
Per quanto riguarda il trasporto pesante, l’obiettivo di Snam è quello di sviluppare in primo luogo la rete di distribuzione investendo, oltre che nella creazione di nuovi punti di rifornimento, anche nella realizzazione di due impianti di liquefazione su piccola scala posizionati strategicamente al Nord e al Sud Italia. A questo va aggiunto anche il progetto di adeguamento dell’impianto di Panigaglia per consentire il caricamento di autobotti e favorire l’utilizzo di LNG sia per il trasporto pesante che per quello marittimo.