Nonostante le mille discussioni, proteste e incertezze, con l’anno nuovo si dovrebbe iniziare a vedere una luce alla fine del tunnel. Il vaccino per il COVID-19 dovrebbe infatti essere pronto per la distribuzione già dal mese di gennaio e si prevede che nelle settimane successive verranno emanate le nuove disposizioni sulla riapertura delle attività commerciali. Alcuni imprenditori, tuttavia, non sono così ottimisti.
Difficoltà nella riapertura delle attività commerciali
Salvo intoppi, le prime attività commerciali dovrebbero poter riaprire indicativamente dal mese di marzo. Tra gli esercizi che trarranno maggiormente beneficio dalle nuove disposizioni ci saranno i casinò, che finora hanno dovuto tenere le porte chiuse nonostante ci fosse la possibilità di adottare delle misure di sicurezza come il controllo degli accessi e la disinfezione dei locali. La chiusura dei casinò e delle sale dedicate al gioco d’azzardo non ha fatto altro che spingere i giocatori a spostarsi sul gioco online. Nella classifica dei siti più apprezzati c’è Vogliadivincere Casinò, che attira tantissimi giocatori grazie al vantaggioso bonus di benvenuto: i nuovi iscritti ricevono il 100% di bonus sul primo deposito e 300 euro cadauno per il secondo e terzo deposito. Ma non è l’unico portale ad aver registrato numeri da record quest’anno.
Nuovi passatempi con la pandemia
La “digitalizzazione” del gioco è una tendenza già in corso da anni, ma la pandemia ha indubbiamente contribuito al successo dei casinò online italiani. La possibilità di giocare in ogni momento e in ogni luogo li rende il passatempo perfetto per chi non può uscire di casa o deve sopportare una lunga fila per entrare in qualche negozio. La maggior parte dei casinò è infatti accessibile anche da smartphone, tramite browser o un’applicazione apposita. Tutti questi fattori hanno contribuito alla migrazione di molti giocatori verso il digitale e alcuni casinò potrebbero ora avere difficoltà a riaprire. Non sono comunque gli unici: anche il settore del turismo è rimasto gravemente segnato e molti esercizi come hotel, bar e ristoranti non riusciranno a riaprire.
Le prossime misure di sicurezza
L’arrivo del vaccino è stato annunciato per gennaio, ma questo non vuol dire che si potrà tornare subito alla normalità. Probabilmente ci vorrà molto tempo per somministrarlo a tutti e gran parte delle misure di prevenzione rimarranno in vigore per diverso tempo. Si fa riferimento principalmente al distanziamento sociale e all’uso obbligatorio della mascherina nei luoghi chiusi, due disposizioni che i cittadini dovranno sopportare come minimo fino al prossimo autunno. Nonostante sia comprovato che il virus mal sopporti il caldo e che i contagi siano molto più bassi nei mesi estivi, questo non dovrà essere un motivo valido per abbassare la guardia (o “calare la mascherina”). Anche all’estero i Governi allenteranno gradualmente le restrizioni, fino al totale abbandono delle misure attualmente in atto.
Priorità per la distribuzione del vaccino
Secondo il piano nazionale di vaccinazione, il vaccino verrà distribuito in tre periodi: da gennaio a marzo, da marzo a luglio e da luglio a settembre. La priorità andrà inizialmente agli elementi più a rischio, cioé gli opsiti delle Rsa, gli over 80 e gli operatori della sanità, andando dai più anziani ai più giovani. In via del tutto teorica, queste categorie a rischio dovrebbero essere coperte per settembre. Giovanni Maga, infettivologo e direttore dell’Istituto di genetica molecolare del Cnr, è invece più dubbioso: “Vaccinare tutti, forse, non sarà possibile neanche entro l’anno” spiega in un’intervista a Open. “Sicuramente per avere una protezione significativa dal punto numerico non solo delle fasce fragili ma anche del personale professionalmente esposto, altrettanto importante da proteggere, è molto difficile che accada prima della prossima stagione. E “prossima stagione” vuol dire prossimo autunno-inverno”. L’esperto apre inoltre la pista a una serie di quesiti spinosi: “L’anziano avrà la stessa risposta al vaccino del giovane? La persona vaccinata non si infetta o si infetta e trasmette il virus senza ammalarsi, cioé senza avere i sintomi? Sono tutte domande a cui non abbiamo ancora risposta”. Questi e molti altri punti dovranno essere chiariti nelle prossime settimane dal governo e dagli enti di sanità.