Arriveranno entro martedì 31 marzo i 400 milioni di euro destinati ai Comuni per finanziare i buoni spesa e fronteggiare l’emergenza alimentare che si sta vanendo a creare in tutto il Paese.
Ripartizione dei fondi e modalità di erogazione alle famiglie sono i due punti su cui il governo e l’Anci stanno lavorando prima di chiudere l’ordinanza di protezione civile annunciata dal premier Giuseppe Conte, con la quale verranno assegnati ai comuni italiani 400 milioni per l’acquisto di buoni spesa da consegnare alle famiglie più in difficoltà a causa dell’emergenza coronavirus.
Per quanto riguarda il riparto delle risorse tra i vari comuni, i criteri individuati al momento sarebbero basati sul minor reddito pro capite e sul numero degli abitanti. Una volta assegnate, le risorse verranno destinate alle famiglie attraverso i servizi sociali, cui spetta individuare tutti coloro che sono in situazione di necessità alimentare.
Si darebbe priorità a coloro “non già assegnatari di sostegno pubblico” e che il riparto dei fondi per nucleo familiare “è assegnato una tantum pari a 300 euro”. Inoltre, l’ordinanza della protezione civile fisserebbe anche degli “ammontari minimi per i Comuni in base alla popolazione residente: almeno 20mila euro quelli fino a 5mila abitanti, almeno 50mila per i comuni tra 5mila e 30mila abitanti, 80mila euro fino 69mila abitanti e 150mila euro per i comuni capoluogo.
I BUONI PER LA SPESA
I buoni spesa che i Comuni asssegneranno alle famiglie in difficoltò andranno dai 25 e i 50 euro, ma saranno le amministrazioni a regolarsi anche sulle cifre. Il fondo dovrà bastare fino al 15 aprile, quando saranno erogati i 600 euro previsti dal decreto per le fasce deboli.
Entro domenica, tuttti i comuni dovranno attivare un numero telefonico dedicato ai residenti che vogliano avere accesso ai buoni. Sarà stilata una lista di supermercati convenzionati che accetteranno i voucher.