Riceviamo e pubblichiamo da una lettrice di Latina:
“Buongiorno, nella scuola dell’infanzia di mio figlio (don Milani plesso via Cimarosa) con fascia di età compresa tra i 3-5 anni ci stiamo ritrovando a disagio per delle regole assurde che la nostra preside ha chiesto alle maestre di mettere in atto. I bambini sono obbligati a stare seduti per ore al banco fatto da soli due bambini e se solo si alzano vengono sgridati.
I bambini a scuola non vogliono andarci perché dicono che si annoiano e possono alzarsi solo per andare al bagno o per prendere la merenda. Durante le ore “di noia“ inventano giochi con il loro compagno di banco come “braccio di ferro” “carta forbice e sasso” “nella mano di papà”, non fanno altro che parlare di coronavirus, di norme per il distanziamento, gli fanno colorare disegni con bambini che starnutiscono nel braccio, che si lavano le mani, che non si possono abbracciare, ecc.
A tutti questi bambini sono stati tolti tutti i giochi che avevano in classe perché non igienici anche se tra le regole di istituto avevano garantito la presenza di giochi che sarebbero stati sanificati dal personale scolastico ad ogni utilizzo. La scuola dell’infanzia ha lo scopo di far socializzare i bambini e invece stanno facendo tutto tranne che socializzare.
Noi abbiamo mandato i nostri figli a scuola senza sapere che le cose sarebbero cambiate così tanto e con regole così severe. Ci avevano assicurato che i bambini non si sarebbero nemmeno accorti di questo virus oltre che per il fatto di vedere la maestra con la mascherina e la visiera e perché si sarebbero dovuti lavare più spesso le mani. Abbiamo sentito molti genitori di altre scuole dove tutte queste restrizioni non ci sono o non sono mai state attuate, i bambini giocano TUTTI insieme e non stanno assolutamente seduti al tavolo per ore (quando inizierà la mensa saranno molte di più) e oltre al fatto di dover igienizzare le mani ogni tanto e di spiegargli che non devono mettere i giochi in bocca sembra che non li stanno traumatizzando in nessun modo.
È vero questa non è la scuola dell’obbligo e se uno vuole lo potrebbe benissimo tenere a casa ma per un genitore che lavora non è così semplice organizzarsi. Vorrei che anche i nostri bambini potessero giocare e divertirsi perché è questo che dovrebbero fare a quest’età, e se devono colorare o imparare qualcosa che non sia per ore intere e non un disegno di un virus, qua stiamo andando incontro alla follia vera e propria. Spero facciate un po’ di casino come sapete fare voi per far sì che anche nella nostra scuola i bambini possano giocare e socializzare come negli altri istituti.”