Tensione questa mattina in via Respighi, quartiere Q5, a Latina dove è stato effettuato lo sgombero di una palazzina occupata tre anni fa.
Attimi di tensione questa mattina in via Respighi, nel quartiere Q5, a Latina durante le operazioni di sgombero di uno stabile occupato da una dozzina di famiglie, da circa 3 anni. Ci sono state grida e minacce. Il provvedimento di sfratto, disposto dal Tribunale di Latina su istanza del proprietario dell’immobile, era stato rimandato già a maggio scorso. Questa mattina sono intervenute squadre di Polizia e Carabinieri insieme ai Vigili del Fuoco e Polizia Municipale. Tensione altissima e strenua la resistenza opposta dagli occupanti, circa una sessantina di persone tra cui molti bambini e anziani con gravi difficoltà di deambulazione. Le operazioni di sgombero non sono state affatto semplici. Molti si sono barricati in casa e affacciandosi alle finestre hanno lanciato minacce e insulti, altri hanno minacciato di gettarsi nel vuoto. Dopo circa mezz’ora una giovane coppia con una neonata ha lasciato lo stabile volontariamente, seguiti poi da altre persone. Una donna, appena operata, è stata portata via in ambulanza. Le operazioni di sfratto si sono concluse intorno alle 11 con non poche polemiche. Dure le accuse lanciate al Comune.Non sono serviti gli appelli di associazioni, fra cui CasaPound, che avevano lanciato l’allarme di questa emergenza. “E’ una vergogna la totale assenza delle istituzioni comunali che hanno rimandato il problema senza trovare una soluzione per queste famiglie di cittadini italiani” riportano i militanti di CasaPound; “ancora una volta assistiamo impotenti al menefreghismo di una classe politica inetta che pensa esclusivamente agli affari interni e alle lotte di potere”.
“Latina è una delle città che ha risentito di più (dati del IL SOLE 24 ORE) della crisi economica ed ogni giorno assistiamo alla chiusura di fabbriche, a licenziamenti, che portano sempre di più famiglie alla disperazione”. DURO INTERVENTO ANCHE DI VALORE DONNA “12 famiglie con 12 bambini tra cui alcuni neonati che non sanno più cosa fare – tuona la presidente dell’associazione Valore Donna, Valentina Pappacena – da tempo ormai al fianco di queste famiglie che chiedono solo un tetto sulla testa. Sono delusa – grida a gran voce la Pappacena – dal comportamento del sindaco e delle forze politiche tutte che hanno solo fatto finta di occuparsi di questo caso, ma come vediamo oggi, senza nessuna voglia di risolverlo”. Valore Donna più volte aveva accompagnato le famiglie di via Respighi in Comune, tanti incontri fatti alla presenza di assessori e forze dell’ordine ma anche questa volta il Comune di Latina ha dimostrato di non volere fare assolutamente niente per tutelare i suoi cittadini. “Un amara sorpresa questa mattina – afferma Valentina Pappacena – quando mi hanno chiamato. Ho visto negli occhi di queste persone la paura di finire in mezzo ad una strada, senza nessuna certezza. E non è la prima volta che famiglie di Latina finiscono per dovere vivere in macchina (chi ce l’ha!) ed è una realtà inaccettabile, aggiunge ancora la rappresentante dell’associazione Valore Donna. Troppo facile nascondersi dietro frasi tipo non ci sono case, i piani di edilizia residenziale mancano da anni. Allora non è un caso che Latina finisca sempre tra le città peggiori d’Italia. Come si può classificare una città che non riesce a tutelare i diritti dei sui cittadini? La nostra classe dirigente e l’opposizione è chiamata ad iniziare a dare risposte serie altrimenti si dimettano tutti!”