Il Latina non sta attraversando un certo periodo felice della propria storia calcistica, ma negli ultimi anni ha conservato comunque la possibilità di continuare ad ambire ad alti livelli. Oggi il sogno dei Leoni alati è evidentemente quello di tornare in Serie B, categoria assaggiata per la prima volta nel 2013. Per 4 anni di fila i nerazzurri hanno popolato la divisione cadetta e sembravano ad un passo dalla definitiva consacrazione nazionale, ma le note vicissitudini societarie hanno frenato bruscamente l’ascesa dei pontini, che oggi devono nuovamente risalire la china. Erano i tempi di Paola Cavicchi, prima presidentessa di sempre del club, quando il Latina vinse la Coppa Italia Lega Pro e conquistò un’incredibile promozione in Serie B battendo il Pisa nella finale playoff per 3-1. In pochi si sarebbero aspettati che da lì a pochi mesi si sarebbe parlato persino di un possibile approdo in Serie A.
Il debutto assoluto in B è datato 24 agosto 2013. I laziali persero in casa con l’Empoli per 3-1 e dovettero attendere fine settembre per conseguire il primo successo, grazie al 2-0 ai danni del Brescia sotto la guida di Roberto Breda, chiamato in sostituzione di Gaetano Auteri. Si trattò di una cavalcata memorabile, che condusse i pontini addirittura al terzo posto in classifica con 68 punti, a sole 4 lunghezze dalla seconda piazza che sarebbe valsa l’accesso diretto in A. Stando alle previsioni degli esperti ci si trovava di fronte a un mezzo miracolo sportivo: d’altronde, anche oggi basta guardare le quote promozione della Serie B per rendersi conto del tenore delle compagini che pur militando nella cadetteria possono aspirare ai massimi palcoscenici nazionali. Il Latina affrontò con encomiabile coraggio i playoff e arrivò addirittura in finale, ma la doppia sconfitta per mano del Cesena spezzò rapidamente tutte le ambizioni nerazzurre.
Nelle 2 annate seguenti sono arrivate invece delle salvezze risicate, entrambe ufficializzate all’ultima giornata di campionato. Diversi furono gli allenatori che si avvicendarono in panchina: la stagione 2014/2015 iniziò con Mario Beretta, poi fu richiamato Breda, che a gennaio lasciò spazio a Mark Iuliano, il quale nel campionato successivo fu rimpiazzato da Mario Somma, che precedette il breve interregno di Andrea Chiappini che portò infine all’arrivo di Carmine Gautieri. A novembre 2016 il presidente Pasquale Maietta si dimise a causa dell’inchiesta giudiziaria “Olimpia”, ma anche il suo successore Antonio Aprile andò via dopo poco e il club rimase per qualche settimana a Benedetto Mancini, finché a marzo del 2017 il tribunale locale non decretò il fallimento societario.
Mancini non completò mai l’acquisto del club al termine della stagione 2016-2017, con tanto di 4 punti di penalizzazione, i nerazzurri allenati da Vincenzo Vivarini retrocessero in Serie C per poi non riuscire nemmeno a iscriversi al nuovo campionato. Era il Latina di Roberto Insigne, McDonald Mariga, Marco Marchionni e il buon Carlo Pinsoglio, che da lì in avanti avrebbe svoltato la propria carriera tornando nella sua squadra d’origine, la Juventus, diventando il terzo portiere più iconico della Serie A.
Dopo alcune stagioni di transizione, comunque, nel 2021 il Latina è arrivato secondo nel girone G di Serie D e ha superato il Savoia nell’atto conclusivo dei playoff, creando i presupposti per presentare domanda di ripescaggio in Serie C, poi accolta. Da allora i Leoni alati non sono ancora riusciti a risalire in B e l’ultima stagione chiusa al quindicesimo posto nel girone C è stata la peggiore delle recenti trascorse in terza divisione, ma quantomeno il Latina è tornato stabilmente tra i professionisti. Quanto basta per riprendere a sognare.
