È stato individuato e arrestato dai Carabinieri un giovane di 18 anni ritenuto responsabile dell’omicidio di Nahid Miah, il benzinaio di 36 anni brutalmente ucciso ad Ardea il 27 maggio scorso. Le indagini, condotte in modo riservato dal Nucleo Investigativo del Gruppo di Frascati e dalla Compagnia di Anzio, hanno portato all’identificazione del presunto responsabile grazie all’analisi delle immagini di videosorveglianza e al tracciamento dei movimenti di una moto rubata usata per la rapina.
Il giovane era riuscito inizialmente a far perdere le sue tracce, rifugiandosi in un’abitazione di Cisterna di Latina. Durante l’interrogatorio successivo al fermo, ha confessato il delitto, conducendo gli inquirenti in un’area boschiva di Ardea dove aveva nascosto una lama di 16 centimetri ancora sporca di sangue, gli abiti indossati il giorno del crimine e il casco utilizzato per coprire il volto. Accanto a questi oggetti, è stato ritrovato anche il portafoglio della vittima, contenente l’incasso della giornata: 570 euro.
Fondamentale per le indagini è stata la ricostruzione del percorso effettuato dal giovane in moto. Il mezzo, una BMW GS 650 di colore bianco, era stato rubato due giorni prima a Roma e ritrovato il 28 maggio parzialmente bruciato in una zona boscosa di Ardea. La distruzione del veicolo era un chiaro tentativo di eliminare ogni prova.
Durante l’inchiesta, sono stati ascoltati anche tre ragazzi coinvolti nel furto della moto. È emerso che il mezzo era stato sottratto nuovamente proprio la sera prima dell’omicidio, escludendo così un loro diretto coinvolgimento nell’aggressione. Da lì, i carabinieri sono risaliti al sospettato, incrociando dati provenienti da telefoni cellulari, telecamere e testimonianze, fino ad arrivare al suo arresto.
Il 18enne è attualmente detenuto nel carcere di Velletri e a disposizione dell’autorità giudiziaria. Le indagini proseguono per chiarire ogni dettaglio del delitto