Le imprese laziali mostrano un livello di affidabilità potenziale sensibilmente inferiore sia alla media nazionale sia alla media del Centro Italia, facendo registrare un costante peggioramento dal 2008 , quando la crisi ha cominciato a manifestarsi, ad oggi. Nello specifico, a fine dicembre 2012 ben il 17,23% delle imprese del Lazio (nel 2008 erano il 11,10% del totale) presentava un’alta rischiosità di generare insoluti commerciali nei confronti dei propri fornitori nei 12 mesi successivi. Al contempo, solo il 3,83% delle imprese attive in regione si distingueva per un basso livello di rischiosità. Il 47,82% delle imprese, invece, si caratterizzava per una rischiosità media e il restante 31,12% per una rischiosità medio – bassa.
È quanto emerge dall’Osservatorio sulla rischiosità commerciale realizzato da CRIBIS D&B, società del Gruppo CRIF specializzata nelle business information, che analizza il grado di affidabilità delle imprese italiane e la loro capacità di fronteggiare gli impegni presi nei confronti dei propri fornitori, con la conseguente probabilità di generare insoluti commerciali nei 12 mesi successivi.
Entrando nel dettaglio, le imprese del Lazio mostrano un livello di alta rischiosità potenziale superiore sia alla media nazionale, che si posiziona all’11,26%, sia a quella del Centro Italia (12,88%). Al contempo, in regione la percentuale di imprese che si distinguono per una bassa rischiosità prospettica si è fermata al 3,83% del totale, contro una media del Centro pari al 5,44% e al dato nazionale, attestato al 6,08%.
Le province
Dalla rilevazione di fine 2012, è la provincia di Roma (dove per altro si concentra più del 74% delle imprese laziali) ad evidenziare la maggior criticità con un livello di imprese ad alto rischio del 18,28%, a fronte di una quota con bassa rischiosità del 3,92%. Al contrario, Viterbo è la provincia che mostra la migliore performance con una concentrazione di imprese ad alta rischiosità del 10,35%, contro una bassa rischiosità del 5,16%.
Nel dettaglio, la classifica delle province lazioali a più elevata rischiosità prospettica vede al primo posto assoluto Roma con il 18,28% del totale. Seguono Frosinone (16,45%), Latina (15,88%), Rieti (12,52%) e Viterbo (10,35%).
Per quanto riguarda la classifica in termini di bassa rischiosità potenziale, invece, la migliore performance spetta a Viterbo con il 5,16% di imprese altamente affidabili, seguita da Roma con il 3,92%. Vengono poi Latina (3,17%), Frosinone (2,99%) e Rieti (2,96%).