Chiede scusa per il figlio, il padre di Matteo Ciaravino uno dei sei ragazzi arrestati per l’omicidio di Matteo Vaccaro.
Un appello in lacrime, quello del padre, per chiedere perdono per un gesto a cui ancora non riesce a dare una spiegazione plausibile. Un perdono però, che non può essere concesso dalla famiglia di Matteo che non riesce a dare una motivazione per una morte tanto assurda. «Mi reputo una persona buona, disponibile verso tutti, ma non credo di poter riuscire a perdonare quei ragazzi. Il gesto del signor Ciaravino non lenisce né il mio dolore, né la mia rabbia. Mi dispiace per il padre, non so perché il figlio si sia comportato in questo modo. Posso provare dispiacere come essere umano, ma non posso dare il mio perdono ». Parole decise quelle di Valentino Vaccaro, papà di Matteo, pronunciate durante la trasmissione Monitor, andata in onda lo scorso giovedì sera su Lazio tv. Frasi pronunciate con la calma di chi sa che la propria posizione non potrà mai mutare nel tempo. Sono passati dieci giorni dalla notte in cui Matteo ha perso la vita. Neanche due settimane da quando i due fratelli Vaccaro si sono recati al Parco Europa per chiarire e mettere fine definitivamente alla lite scoppiata il 29 gennaio, nel locale gestito insieme alla famiglia. «La morte di mio figlio non deve essere, e non deve rimanere inutile – continua Valentino – per questo abbiamo deciso con tutta la mia famiglia di portare avanti e di organizzare una serie di iniziative per fare in modo che questo non avvenga». Questa notte la fiaccolata in onore di Matteo, organizzata da Giorgia ed Alberto, i due fratelli del ragazzo, con l’aiuto degli amici. Partiranno tutti uniti in un corteo composto che attraverserà Corso Matteotti, passerà per via Neghelli fino al locale della famiglia Vaccaro, dove tutto è cominciato. Una fiaccolata organizzata per ricordare il fratello scomparso, un’iniziativa che ha come preciso obiettivo quello di essere un momento di riflessione per tutti i ragazzi, un invito alla legalità. Quella di stasera sarà solo la prima delle iniziative della famiglia di Matteo. Presto verrà creata una associazione dedicata al ragazzo, per il ritorno alla legalità e ad una società più civile e verrà piantato un albero, un acero, con una targa commemorativa. L’albero verrà piantato al Parco Europa. Proprio nel luogo dove Matteo ha perso tragicamente la vita la notte del 1 febbraio.
Natalia Pane dalCorriere Pontino del 12 febbraio 2011
Fiaccole accese per Matteo e un appello alle istituzioni
Una serata destinata alla riflessione e a fare in modo che la morte di un ragazzo di 29 anni non sia stata completamente inutile. La fiaccolata che sfilerà nella zona dei pub per volontà della famiglia di Matteo Vaccaro ha il sapore di un messaggio comunque positivo in mezzo a tanto dolore. Ma ciò di cui si sente la mancanza, o meglio di cui si nota la vistosa assenza, sono le istituzioni alcune delle quali, fa notare il consigliere provinciale del Pd Mauro Visari, appaiono quasi reticenti rispetto a quanto sta accadendo da anni sul territorio. «Abbiamo dovuto assistere alla elevazione di famiglie criminali dal rango di bassa manovalanza della delinquenza locale allo status di facoltosi imprenditori e piccoli briganti accedere ai servizi e sussidi pubblici. E ciò che indigna di più – sottolinea Visari – è la lontananza delle istituzioni. Penso alla Provincia, che in questi anni ha visto attraversare le vicende più inquietanti senza mai discutere, ragionare, un Consiglio che è stato un muro di gomma su cui sono rimbalzate le più gravi emergenze di sempre. Come lo scontro criminale dello scorso anno. Nemmeno oggi, a pochi giorni dall’omicidio Vaccaro, la Provincia intende dire qualcosa. Questo però non basta più: le istituzioni devono dare segnali di presenza, di vicinanza. Le parole del padre e della sorella di Vaccaro, pronunciate in quella chiesa gremita, sono un monito che la politica non deve ignorare: “Mai più”. Parole che meritano una risposta». Visari annuncia dunque la volontà di chiedere la celebrazione di un Consiglio provinciale, atto dovuto spiega, non solo alla famiglia Vaccaro ma a tutta la città. A chiedere la presenza di istituzioni e politici alla fiaccolata di questa sera, evitando però di trasformare l’evento in una passerella, Massimo De Simone, esponente del movimento MetroBugia, sollecita interventi forti e auspica che la prossima amministrazione cittadina abbia la forza di lanciare un messaggio forte sulla legalità.
Elena Ganelli dal Corriere Pontino del 12 febbraio 2011