Attese estenuanti da parte degli utenti per un’ambulanza.
Il contorto sistema delle emergenze rischia di implodere in provincia di Latina. Il perché, lo abbiamo scoperto grazie al racconto di alcuni operatori del 118 i quali ci hanno spiegato l’incredibile giro di telefonate che si cela dietro un solo intervento. Tutto ha inizio quando il paziente compone il numero d’emergenza contattando la centrale (1^ chiamata) che a sua volta allerta immediatamente l’equipaggio e lo istruisce sul servizio da compiere (2^ chiamata). A intervento assegnato, fanno seguito altre tre telefonate: una sul posto dell’emergenza, una alla ripartenza e la quinta che si effettua una volta arrivati in ospedale. Ma non è finita qui perché una sesta chiamata serve per segnalare la chiusura della scheda relativa al servizio appena svolto. E pensare che in molte regioni del Nord, per comunicare tutti questi movimenti, basta schiacciare un pulsante su un apposito display sul quale compaiono, passo dopo passo, le varie fasi dell’intervento. Nonostante si tratti di un sistema evidentemente complesso e se vogliamo, anche un po’ contorto, tante telefonate non costituirebbero un problema logistico se la centrale non fosse dotata di una sola linea telefonica. Non c’è dunque da stupirsi se ogni weekend, specialmente d’estate, il centralino va in tilt. E a farne le spese, come sempre, sono coloro che hanno urgente bisogno di un’ambulanza i quali, come se stessero parlando con un call center, finiscono per restare in attesa perdendo minuti preziosi. Lazio Tv