Un pomeriggio di sole e relax si è trasformato in un incubo per una donna e la sua bambina di 3 anni, prese di mira da un voyeur in spiaggia a Rio Martino, sul lungomare di Latina. L’episodio, avvenuto lo scorso 25 luglio, è stato denunciato dalla vittima stessa su Facebook, e ha messo in luce la prontezza e il coraggio di una coppia che, con il suo intervento, ha evitato il peggio.
Erano circa le 18:00 quando la donna, di cui non è stato reso noto il nome, passeggiava spensieratamente lungo gli scogli con la sua piccola. Entrambe in costume, stavano godendosi la tranquillità del mare. A poca distanza, un uomo di mezza età le stava osservando.
Quello che la donna non poteva immaginare era che quell’uomo stava scattando decine di foto. È stato grazie alla lucidità di una coppia di passanti che il fatto è venuto alla luce. La signora si è avvicinata alla vittima, chiedendole se conoscesse l’uomo, poiché lo aveva notato intento a fotografarle. Non appena la donna ha negato qualsiasi legame, il marito della signora è intervenuto con decisione, affrontando il voyeur.
Ciò che si è presentato agli occhi della donna ha dell’incredibile: il cellulare dell’uomo conteneva una cinquantina di scatti. Molte di queste foto erano ingrandimenti delle parti intime della donna, ma non mancavano inquadrature anche della bambina. Un atto di voyeurismo ripugnante e, senza dubbio, perseguibile penalmente.
La vittima ha confessato di essere rimasta completamente paralizzata dalla paura e dallo shock. “Non mi sentivo più le gambe, sconvolta dalla mente perversa del signore,” ha scritto nel suo post. Nonostante l’orrore, la coppia di “angeli custodi” ha insistito, ottenendo che tutte le immagini venissero immediatamente cancellate dal telefono dell’uomo.
Nonostante la cancellazione delle prove visive, il danno emotivo e morale subito dalla donna è profondo e indelebile. “Non si può stare tranquilli da nessuna parte. Una donna non può nemmeno passeggiare in costume al mare con la sua bambina. In che mondo viviamo?”, ha scritto, esprimendo un senso di violazione e amarezza che risuona in molte donne.
Ora, la sua priorità è ritrovare la coppia che l’ha soccorsa. Attraverso un gruppo Facebook locale ha lanciato un appello per rintracciare i due. “Ieri avrei voluto chiedere i loro nomi ma non riuscivo nemmeno a parlare,” ha aggiunto, a testimonianza dello stato emotivo in cui versava.