L’uomo era stato arrestato nei giorni scorso dalla Guardia di Finanza per peculato e distruzione di atti.
Ha confessato ammettendo le proprie responsabilità di fronte alle prove e agli elementi raccolti dagli investigatori, Dario Pace, il funzionario dell’ufficio Giudice di Pace di Latina, arrestato nei giorni scorso dalla Guardia di Finanza per peculato e distruzione di atti. Pace è stato ascoltato per mezz’ora dal gip Nicola Iansiti durante l’interrogatorio di garanzia in carcere. Il suo legale Paolo Censi ha chiesto i domiciliari, il Gip si è riservato. L’inchiesta partita ad ottobre 2013, dopo alcune segnalazioni per episodi di assenteismo da parte del cancelliere, ha portato alla luce un sistema illecito messo in atto da Pace per arrotondare lo stipendio. Il 46enne, residente ad Aprilia, riciclava ad avvocati la cui posizione è al vaglio degli inquirenti, marche da bollo già utilizzate e contributi unificati in cambio di denaro. Ad incastrarlo alcune intercettazioni telefoniche e ambientali oltre alle immagini delle telecamere degli uomini del nucleo di polizia tributaria. Le indagini intanto vanno avanti, per accertare altri illeciti. Tra la numerosa documentazione sequestrata anche i registri delle presenze del personale per verificare eventuali casi di assenteismo. Lazio Tv