Dopo la marcia silenziosa di sabato notte, non si ferma la famiglia Vaccaro nel chiedere giustizia e legalità in nome di Matteo, ucciso a 29 anni. Il simbolo sarà un albero da piantare nel Parco Europa, proprio nel punto in cui Matteo si trovava quando il proiettile esploso per mano di Alex Marroni, la notte del 31 gennaio, lo ha colpito attraversandogli il cuore. Valentino Vaccaro, il padre della vittima, non ha intenzione di fermarsi. E la famiglia ora chiede che in un angolo del parco di via Bruxelles sia piantato un albero e sia messa una targa intitolata a Matteo Vaccaro, perché la città non perda, nel tempo, il ricordo di questa morte assurda, di questo agguato consumato in una notte e scatenato da un banale litigio. Intanto, proseguono anche le indagini degli investigatori della squadra mobile di Latina, che hanno disposto ulteriori accertamenti sui tabulati telefonici delle utenze dei sei ragazzi arrestati per concorso in omidicio. L’obiettivo è chiarire la presenza di un settimo uomo che avrebbe partecipato all’agguato del 31 gennaio. Di una settima persona parlava infatti Alberto Vaccaro, il fratello della vittima, nelle prime testimonianze rese agli investigatori nelle ore immediatamente successive all’omicidio. Un altro ragazzo potrebbe quindi aver preso parte al commando. Questa ipotesi, al momento non confermata nella ricostruzione dei fatti, non è ancora esclusa.