Era un soggetto “recidivo” Andrea Lungo, già destinatario nei mesi scorsi di una misura restrittiva e di un provvedimento di allontanamento dall’abitazione familiare e dai luoghi abitualmente frequentati dalla moglie, dalla quale era separato da circa due anni. La squadra volante della Questura di Latina lo ha sorpreso di nuovo giovedì mattina, sotto casa della donna, mentre inveiva e la minacciava, e lo ha immediatamente arrestato. Ma per il giudice per le indagini preliminari Nicola Iansiti gli elementi raccolti a carico di Lungo, 41enne del capoluogo, «non sono sufficienti a ravvisare il reato di stalking». per il quale era finito in carcere. Così l’uomo, al termine dell’interrogatorio di ieri mattina è stato rimesso in libertà su disposizione del magistrato. L’uomo si è difeso negando le accuse rivolte dalla ex moglie e lanciando anche una serie di accuse alla donna. Una versione chiaramente diversa da quella resa dalla signora, più volte vittima di minacce e violenze, consumate tra le mura domestiche e, non di rado, perfino davanti ai figli minori della coppia. Dopo la separazione le minacce non si erano fermate, anzi erano proseguite, secondo le denunce della donna, più violente e frequenti di prima. Aggressioni psicologiche prima di tutto, ma spesso anche fisiche, contro la donna e contro i figli. E tutto è andato avanti per anni, nonostante le segnalazioni della vittima. L’ultimo atto si è consumato proprio giovedì mattina, intorno alle 8, dopo una nottata di minaccee molestie telefoniche e una lunga serie di aggressioni verbali. La donna ha richiesto l’aiuto alla polizia e l’ex marito, al suo arrivo davanti all’abitazione della moglie nonostante una diffida a suo carico, ha trovato ad attenderlo gli agenti che lo hanno arrestato. Ieri però l’uomo si è difeso davanti al giudice per le indagini preliminari, ha raccontato una diversa versione dei fatti e ha riguadagnato la libertà.
Laura Pesino dal Corriere Pontino del 27 febbraio 2011