Avevano trovato il coraggio di denunciare i soprusi, le violenze e le minacce a cui erano state sottoposte quotidianamente, dal giorno in cui erano arrivate in Italia dalla Romania con la falsa promessa di un lavoro onesto e dignitoso. Ma dal momento in cui hanno presentato la denuncia, due giovani romene costrette a prostituirsi e ridotte in schiavitù non hanno mai trovato pace. Alcuni dei loro aguzzini, tre donne e un uomo, tutti originari di Cracovia, sono finiti in manette a dicembre scorso con l’accusa di lesioni personali aggravate, sequestro di persona, reclutamento e induzione alla prostituzione. Ma altre persone del gruppo, sfuggite alla cattura e alle prime indagini, hanno cominciato a minacciarle di ritorsioni violente e a intimidirle, costringendole a ritirare la denuncia nei confronti dei loro connazionali finiti in carcere o a continuare l’attività di prostituzione per consentire al gruppo di pagare gli avvocati dei quattro arrestati. Le ragazze però, dopo essere state rapinate della borsa e dei propri averi e minacciate ripetutamente, hanno trovato il coraggio di tornare in Questura e raccontare tutto agli investigatori della Squadra mobile. Immediate sono scattate le indagini, che nel giro di pochi giorni hanno portato all’individuazione e all’arresto di altri tre stranieri. Si tratta di Anghel Ungureanu, romeno di 28 anni, Georgiana Pavel, 21 anni, e Virginia Nicoleta Udrescu, 20enne. Le accuse per tutti sono di tentata estorsione, rapina e lesioni personali aggravate. A loro gli investigatori sono arrivati anche grazie alle preziose testimonianze di altre giovani vittime cadute nella rete degli aguzzini. L’operazione è stata conclusa dalla Squadra mobile di Latina in collaborazione con il commissariato di Cisterna. Nel corso del primo blitz, del 15 dicembre scorso, che ha portato all’arresto di Giovanni Chiciu, Maria Firu, Mihaela Lica e Laura Vaduva, gli agenti si sono trovati di fronte all’orrore, Le ragazze venivano costrette a prostituirsi e a vivere in una stanza chiusa con un lucchetto, in un appartamento di via delle Ginestre, ad Aprilia.
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Laura Pesino dal Corriere Pontino del 13 febbraio 2011