La pista è quella di un incendio doloso, confermata da un primo esame dei filmati delle videocamere di sorveglianza. Ma le indagini sono ancora tutte aperte e puntano ad individuare il responsabile di un vasto incendio divampato nella notte nell’area esterna del concessionario “Non solo auto” di Borgo Piave, a Latina. L’allarme è scattato alla sala operativa dei vigili del fuoco pochi minuti prima dell’una di notte di venerdì. Le squadre, con l’ausilio di un’autobotte, hanno lavorato per oltre due ore prima di riuscire a domare le fiamme che hanno distrutto sette automobili posteggiate nel piazzale esterno della rivendita. La concessionaria di via Piave è stata subito raggiunta da una squadra volante della Questura che ha effettuato i primi sopralluoghi, mentre le indagini sui materiali rinvenuti e sequestrati sul luogo dell’incendio sono affidate ai vigili del fuoco. L’ipotesi più probabile è che dietro il rogo ci sia il gesto intenzionale di qualcuno che con ogni probabilità ha cosparso le auto di liquido infiammabile, abbandonato poi il contenitore poco lontano. La scena, confusa e poco nitida per via dell’immagine scura registrata di notte, è stata immortalata dalle telecamere di sorveglianza installate nell’area esterna dell’esercizio. La registrazione restiuisce l’immagine di una figura che si introduce nel piazzale con un contenitore in mano. Le indagini della polizia sono partite da questo primo fondamentale elemento. Ieri mattina è stata ascoltata la titolare dell’autosalone, che ha fornito alcuni dettagli importanti che in un primo momento hanno portato gli investigatori ad individuare e identificare un possibile sospetto. L’uomo è comparso ieri in Questura per essere ascoltato ma, risultato in realtà estraneo alla vicenda, è stato immediatamente rilasciato. Non si esclude che l’incendio doloso possa essere ricondotto a un recente litigio o dissidio di qualcuno con la proprietaria dell’autosalone, che sia insomma una ritorsione indirizzata alla titolare della concessionaria o un avvertimento. Le indagini comunque vanno avanti e puntano a fare luce sull’episodio a partire da una più approfondita analisi delle immagini immortalate dalle telecamere.
dal Corriere Pontino del 22 maggio 2011