Ogni sera, puntuali alle 23:00, il cielo nei pressi del carcere di via Aspromonte si illumina con fuochi d’artificio. Non si tratta di una festa né di un evento, ma – secondo quanto segnalato da residenti della zona – di un gesto d’amore: una donna accenderebbe i fuochi ogni notte per il suo fidanzato detenuto nella casa circondariale di Latina.
La segnalazione arriva da una lettrice che vive nelle vicinanze: “Ogni sera, sempre alla stessa ora, sentiamo esplodere i fuochi. Ci spaventano, svegliano i bambini e ci fanno saltare dal letto. È diventato un appuntamento”.
Non è l’unico episodio che ha fatto discutere l’area circostante. Nella notte del 22 settembre, intorno alle 4, una raffica di petardi ha svegliato diversi quartieri di Latina, con epicentro in via Verdi, vicino all’ospedale Goretti.
Sui social, tanti cittadini hanno collegato l’accaduto a un clima di crescente tensione, in una città già scossa da bombe e auto incendiate. Le ipotesi ricorrenti parlano di segnali legati allo spaccio di droga o a festeggiamenti criminali.
Un’interpretazione in stile “Gomorra” che potrebbe sembrare esagerata, ma che non appare così lontana dalla realtà.