Sconto di pena di quattro anni ma anche il giudizio di secondo grado conferma che Andrea Casciello, insieme a Giovanni Morlando, inflisse 43 coltellate al ballerino di Scauri Igor Franchini, ponendo fine alla sua breve esistenza il 24 gennaio 2009. L’ha sentenziato la Corte d’Assise d’appello di Roma che ha condannato a 14 di reclusione il 21enne Andrea Casciello per omicidio volontario e tentativo di occultamento e distruzione del cadavere del ballerino di Scauri. Se il procuratore generale Castaldo nella sua requisitoria aveva chiesto 14 anni di carcere, l’ultima udienza del processo di secondo grado è stata caratterizzata da un vero e proprio confronto in aula tra i medici legali che hanno avuto a che fare con l’autopsia di Igor Franchini: Giovanni Arcudi e Silvestro Mauriello per conto della Procura di Latina, il professor Alberto Bellocco, docente presso l’università Cattolica di Roma, quale perito di parte. Nessuno di loro ha fatto passi indietro rispetto alle versioni del primo grado. Arcudi e Mauriello hanno confermato che ad uccidere Franchini sarebbero stati due coltelli, impugnati da Casciello e dall’amico del cuore, Giovanni Morlando, peraltro condannato in primo grado a 26 anni di reclusione lo scorso 11 febbraio. In quell’occasione il pm Raffaella Falcione aveva chiesto trent’anni di reclusione, puntando sull’efferatezza del delitto e sui futili motivi, ma la corte aveva ritenuto di concedere le attenuanti, escludendo le aggravanti contestate dall’accusa. L’ha pensata invece diversamente il professor Bellocco, secondo il quale ad uccidere Franchini sarebbe stato utilizzato un solo coltello, anziché due e ad impugnarlo sarebbe stato il solo Giovanni Morlando. Una tesi che se fosse stata accolta avrebbe scagionato Casciello almeno dall’accusa più grave. I suoi legali, Simona Simeone e Stefano Maccioni, nella loro arringa hanno definito palesi le contraddizioni della perizia medico legale disposta dalla Procura di Latina: le ferite riportate da Franchini non potevano essere misurate, non essendo dritte ma oblique. Di conseguenza non potevano avere una paternità.
Dal Corriere Pontino del 21 maggio 2011