Un aumento continuo dei prezzi delle materie prime, i costi di gestione del personale cresciuti, la necessità di restare al «passo con i tempi». Giustificano così i gestori storici dei sei bar del centro cittadino gli aumenti previsti sui prezzi di caffè e cappuccini. Tra qualche giorno la colazione sarà quindi più cara per tutti i residenti e i lavoratori del centro cittadino che non rinunciano al rito quotidiano del caffè al bar. In una nota congiunta lo comunicano i gestori del Bar Cifra, del Caffè degli artisti, del bar Magnanini, di Latina T’amo, del bar Mimì e del Valeri. In maniera concorde si decide di aumentare il prezzo dei servizi di caffetteria. Il caffè passerà dagli standard 80 centesimi ai 90, mentre il cappuccino, fermo a 1 euro, salirà a 1 euro e 20. «Un lieve ritocco – spiegano i titolari – che a malincuore è stato deciso da queste sei storiche caffetterie per stare al passo con i tempi e continuare a garantire la qualità del servizio ai clienti». Gli stessi esercizi commerciali lamentano anche una politica economica e d’intervento «pressoché inerte da parte delle due maggiori associazioni di categoria», Confcommercio e Confesercenti. «Se abbiamo un problema dobbiamo sempre risolverlo direttamente – spiega Marco Cifra, titolare del bar di piazza del Mercato – non capisco in che cosa ci rappresentano visto che siamo ormai abbandonati a noi stessi, come dimostra anche la spinosa questione dei gazebo. Se è vero che aumenteremo i costi, questo starà però a significare un maggiore impegno da parte nostra nei confronti della clientela».
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