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Home Eventi

Sperlonga, tracce dell’uomo di Neanderthal nella grotta di Tiberio

Redazione by Redazione
15 Gennaio 2017
in Eventi
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La sensazionale scoperta della direttrice del Museo Archeologico Marisa de’ Spagnolis sarà presentata al pubblico, alla presenza della Soprintendente per i Beni del Lazio, l’8 dicembre insieme a un libro sulle sculture omeriche. Il materiale rinvenuto risale a più di 35.000 anni fa e sarà esposto per due settimane.

«Avevo iniziato con il solo personale del Museo una serie di piccoli saggi all’interno della grotta nei punti più distanti dall’ingresso. Sono rimasta colpita dal fatto che la piscina circolare della grotta era stata costruita realizzando un muro contro terra. Questo voleva dire solo una cosa: il terreno era ancora quello originario. Mi sono meravigliata del fatto che un dato così evidente per un archeologo non fosse mai stato notato». Racconta così la direttrice del Museo Archeologico Nazionale, dott.ssa Marisa de’ Spagolis, l’avventura di una delle scoperte più entusiasmanti degli ultimi 50 anni per la Riviera d’Ulisse.

L’8 dicembre a Sperlonga, per la prima volta alla presenza della nuova Soprintendente per i Beni Archeologici del Lazio dott.ssa Elena Calandra, verranno esposti i primi materiali relativi all’importante scoperta avvenuta nella grotta di Tiberio, dove saggi archeologici hanno permesso di individuare un giacimento del paleolitico medio musteriano, in gran parte distrutto dagli architetti dell’imperatore Tiberio per la realizzazione della piscina circolare, magna pars dell’allestimento della scenografica grotta-ninfeo. Proprio gli sbancamenti operati all’epoca di Tiberio avevano escluso da parte di studiosi la possibilità di rinvenire tracce preistoriche. Invece resti del giacimento originale sono rimasti miracolosamente conservati in situ.

«Si tratta di un momento storico – aggiunge Leone La Rocca, Presidente del Consorzio “Sperlonga Turismo” che sta gestendo l’organizzazione della giornata – a cui siamo orgogliosi di partecipare da protagonisti. Il Museo per noi imprenditori rappresenta, inoltre, la vera sfida alla destagionalizzazione del turismo: qui arrivano visitatori da tutta Europa in ogni stagione». Si unisce al coro delle congratulazioni anche il Vicesindaco del comune di Sperlonga Francesco Faiola: «Innanzitutto complimenti alla dott.ssa de’ Spagnolis che porge questo ennesimo e inestimabile regalo alla nostra comunità Noi le siamo grati e posso dire, in virtù della delega al Turismo conferitami dal Sindaco Cav. Rocco Scalingi, che ci impegneremo nella realizzazione di un’edizione dedicata e nella diffusione del nuovo volume della direttrice del Museo nell’ambito delle nostre attività istituzionali, ma soprattutto per la promozione dell’immenso patrimonio storico della città ai nostri visitatori». L’occasione dell’8 Dicembre, infatti, sarà propizia anche per presentare nel Museo di Sperlonga, a partire dalle ore 16.30, il nuovo libro scritto dalla direttrice dal titolo “La grotta di Tiberio a Sperlonga e le sculture di soggetto omerico”.

«Per questa incredibile scoperta – conclude la de’ Spagnolis – devo ringraziare il personale del Museo che ha collaborato agli scavi: i sigg.ri Germani, Favero, Pestillo, Caposecco; ma anche altri che mi hanno aiutato nei rinvenimenti tra cui Giovanni Vastano, Maria Napolitano, Italo Biddittu, Annalisa Zarattini, Gabriele Manarini e Mariannina Rita Di Bianca».

In mostra i reperti dell’uomo di Neanderthal.

I primi materiali portati alla luce saranno esposti eccezionalmente per due settimane. Essi sono relativi al Paleolitico Medio che ha come terminus finale 35000 anni da oggi e sono caratteristici dell’industria litica di un tipo documentato nel Lazio Meridionale, detto “Pontiniana”, produzione del Paleolitico Medio che si differenzia per l’uso, come materia prima, di piccoli ciottoli marini silicei, lavorati per l’ottenimento di schegge e di spicchi da rifinire con percussione diretta. I materiali trovano confronti con quelli provenienti dalle Grotte del Fossellone e Guattari al Circeo. Essi consistono in chopping tools, punte e raschiatoi, oltre a ciottoli su cui si vedono i distacchi per l’ottenimento di schegge e scarti di lavorazione. Sono presenti strumenti in selce attribuibili più genericamente alla sfera Musteriana, sempre del Paleolitico Medio. Si tratta di punte, raschiatoi, lame-raschiatoi, denticolati e bulini. Numerose le ossa di animali, in parte combuste, relative a diversi animali quali il cervo ed il cavallo, che permettono di documentare l’uso della grotta come abitazione dell’uomo di Neanderthal e di conoscere il tipo di vita della comunità. L’arco cronologico di frequentazione del sito sarà meglio definibile dopo ulteriori approfondimenti nello studio dei materiali.

«Nel Paleolitico Medio – precisa la dott.ssa de’ Spagnolis – i frequentatori della grotta erano gli uomini di Neanderthal ed i reperti offrono uno spaccato eccezionale della vita e della tecnica dell’Homo neanderthalensis. Le genti neanderthaliane si dedicavano alla caccia durante la buona stagione vivendo in accampamenti all’aperto e durante il periodo invernale in grotte alcune delle quali in prossimità del mare. Nelle grotte potevano essere anche i loro luoghi di culto. La scoperta della parte terminale del giacimento preistorico che doveva essere molto più consistente conferma che la grotta di Tiberio era frequentata in epoche antichissime dall’uomo di Neanderthal che viveva nella fascia di costa allora molto più avanzata rispetto all’attuale. Dopo questa scoperta l’esame dei reperti e la prosecuzione dello scavo permetteranno ad altri archeologi di approfondire la ricerca e di riuscire a sottrarre altri elementi di conoscenza delle tecniche e della vita di popolazioni così lontane nel tempo. Sperlonga si arricchisce di un’altra eccellenza archeologica. Era già stata scelta dall’uomo di Neanderthal per vivervi».

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