E’ stato individuato il conducente della Mercedes Classe A che un anno fa, il 2 settembre 2012, travolse e uccise una giovane studentessa, Alessia Calvani, a Latina Scalo.
L’uomo,un 43enne di Latina, Emanuele Fiorucci, individuato dalla polizia stradale, ha confessato dopo una lunga notte di interrogatorio la sua colpevolezza per quanto accaduto alla 15enne. Un’ ammissione ripetuta questa mattina davanti al sostituto procuratore titolare dell’indagine Gregorio Capasso.
Il 43enne non si sarebbe reso conto, così ha detto al magistrato questa mattina, di avere investito la ragazzina, vista la pioggia battente di quella sera: quell’auto, di cui la mattina successiva venne denunciato il furto, l’aveva rubata lui stesso.
L’uomo sarebbe stato aiutato da un’altra persona, ora indagata. Per lui l’ipotesi di reato è al vaglio del pm ma secondo la stradale si tratterebbe di omicidio volontario e al momento non è stata ritenuta necessaria alcuna misura cautelare.
L’uomo, hanno confermato gli uomini della polstrada, ha un precedente per omicidio colposo per guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.
Emanuele Fiorucci, sposato e con due figli, è stato denunciato ma non arrestato.
L’accusa formulata dalla Procura fino a questo momento è di omicidio volontario. L’uomo vive a Latina scalo, poco lontano dalla vittima, e da lì non si era mai mosso dalla notte del 2 settembre di un anno fa.
Polemica l’Associazione familiari e vittime della strada
“Ancora una volta ci troviamo a commentare l’ennesima beffa giudiziaria di fronte all’ennesimo assassinio sulle strada,il pirata che investi il 2 settembre di un anno fa la piccola Alessia Calvani dandosi subito alla fuga a Latina scalo, non ha subito nessun provvedimento restrittivo grazie ad un sistema legislativo che continua a non difendere il bene supremo della vita.
Questa Associazione sempre al fianco delle vittime della strada chiede con forza un cambiamento legislativo estremo contro questa strage continua, non possiamo continuare ad assistere inermi.
Adesso basta, in qualità di presidente regionale del Lazio, annunciamo che nei prossimi giorni manifesteremo davanti al Tribunale di Latina per chiedere giustizia e l’applicazione di pene congrue rispetto alla gravità del fatto”.
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