C’è un altro round da affrontare per l’omicidio di Fabio Buonamano, quello che avrà come teatro la Corte d’Assise di Latina. è lì, infatti, che dovrà comparire il secondo imputato del delitto, Giuseppe Di Silvio, detto Romolo. Lo zio di Patatone è stato rinviato a giudizio dal giudice per le indagini preliminari Nicola Iansiti che ha comunicato la sua decisione ieri mattina, all’uscita dalla camera di consiglio. Il magistrato ha ritenuto validi gli elementi di prova raccolti dagli investigatori e portati dal sostituto procuratore Marco Giancristofaro a supporto della sua richiesta di rinvio a giudizio con le stesse identiche imputazioni contestate al nipote. Romolo Di Silvio è chiamato a rispondere di concorso in omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, dalla particolare crudeltà e dai motivi abietti e futili nel processo che si aprirà il 12 maggio prossimo davanti alla Corte di Assise. A nulla sono valsi nell’udienza preliminare di lunedì i tentativi degli avvocati Luca Melegari e Alessandro Paletta di smontare, pezzo per pezzo, la tesi dell’accusa e ridimensionare gli elementi raccolti a carico del 44enne così come non è servita la confessione rilasciata dal nipote Costantino con la quale aveva dichiarato di avere agito da solo in via Monte Lupone. Il pm ha ribaltato quella ricostruzione per dimostrare che fu Romolo a sparare a Fabio Buonamano. Ricostruzione che sembra essere stata accolta dal gup il quale ha anche respinto la richiesta di dichiarare nulle le intercettazioni telefoniche e le perizie sul berretto rinvenuto sul luogo del delitto e ritenuto appartenente a Romolo.
Elena Ganelli dal Corriere Pontino del 23 febbraio 2011