Il granchio blu, specie alloctona proveniente dalle coste atlantiche degli Stati Uniti, sta seminando il panico nelle acque italiane, minacciando seriamente la biodiversità marina e l’equilibrio degli ecosistemi. Anche le zone umide del Parco Nazionale del Circeo sono state colpite, e la sua proliferazione galoppante preoccupa ambientalisti e pescatori, mettendo a rischio le tradizionali attività ittiche e persino quelle balneari.
Per affrontare l’emergenza, si è tenuta ieri una riunione operativa presso la sede dell’Ente Parco. Presenti il direttore del Parco Stefano Donati, la dottoressa Ester Del Bove, l’assessore del Comune di Latina Gianluca Di Cocco, rappresentanti del demanio e dell’ambiente comunale, i Carabinieri del Gruppo Biodiversità e i professionisti della pesca. L’incontro ha portato alla stesura di un piano operativo congiunto.
La decisione chiave è stata quella di autorizzare i pescatori professionisti alla cattura del granchio blu. Grazie a una delega speciale, potranno operare in aree specifiche dei laghi, con modalità e orari ben definiti, in un periodo che va da aprile a novembre. Questa misura non solo mira a controllare la diffusione della specie invasiva, ma offre anche un supporto concreto al settore della pesca, duramente colpito dalla sua presenza.
I laghi interessati da questa iniziativa includono il lago di Fogliano, che verrà esteso alla Foce del Duca dopo il dragaggio del canale, e i laghi di Monaci e Caprolace. Il Comune di Latina ha evidenziato la piena disponibilità dei pescatori a collaborare, proponendo l’adozione di metodologie già testate nel settore venatorio, come l’impiego di “riduttori”. L’obiettivo primario è salvaguardare le attività di pesca tradizionali, messe a repentaglio dall’avanzata del granchio blu.
Cruciale si è rivelato anche il tema dello smaltimento dei granchi catturati. I pescatori hanno suggerito di destinare una parte al commercio alimentare, dato il crescente interesse verso questa specie in alcune regioni. Un’altra quota potrebbe essere trasferita nel Nord Italia, dove il granchio blu viene impiegato anche nella produzione di mangimi. Queste idee aprono nuove prospettive per trasformare un problema in un’opportunità economica e territoriale.
L’assessore Di Cocco ha sottolineato una visione pragmatica: “Il futuro ci costringerà a convivere con il granchio blu. Dobbiamo intraprendere tutte le azioni necessarie per trasformare un problema in opportunità.” Ha già richiesto un’audizione in Regione per avviare un dibattito costruttivo. La riunione si è conclusa con unanime consenso sulla necessità di proseguire in questa direzione, auspicando che il Parco del Circeo possa diventare un modello di gestione innovativa e di collaborazione efficace tra istituzioni e professionisti del settore, affrontando la nuova realtà in modo proattivo e sostenibile.