La Asl pontina attiva un numero verde. La campagna di informazione capillare annunciata nelle scorse settimane passerà quindi attraverso un contatto telefonico , attivo a partire da oggi dalle 8 alle 20. Al numero 800402999 risponderanno i dirigenti del servizio di igiene alimenti e nutrizione della Asl. L’obiettivo è quello di rendere più capillare e diretta l’attività di comunicazione ai cittadini e rispondere prontamente ai dubbi della popolazione sui rischi del consumo di acqua nelle zone interessate dall’allarme. L’emergenza intanto approda anche alla Camera, con un’interrogazione, presentata dalla deputata del Pd Elisabetta Zamparutti, e rivolta ai ministeri della salute, dell’interno dell’ambiente e delle politiche agricole. Nel documento si chiede con chiarezza di conoscere le situazioni di emergenza nel Lazio e un elenco preciso dei comuni a rischio dell’intera regione. Nella stessa interrogazione, dopo il lungo elenco di dati e valori relativi ad alcuni territori del viterbese, compare anche l’emergenza pontina, con il famigerato avviso pubblico alla cittadinanza che attribuisce alla provincia «la possibilità di utilizzare acque con una concentrazione massima di arsenico fino a 20 microgrammi per litro, su deroga della Commissione europea». Nel Lazio, a conti fatti, i cittadini esposti all’emergenza sarebbero circa 220mila, comuni pontini compresi. Ma al momento non è dato sapere se esista, come si chiede nell’interrogazione ai ministri, un piano alternativo per riuscire a garantire acqua potabile alla popolazione e se siano state adottate misure per affrontare l’allarme nell’industria alimentare. Nei giorni scorsi il caso è passato nelle mani della presidente della Regione Lazio Renata Polverini, ufficialmente nominata commissario per l’emergenza e incaricata dal Governo nazionale di predisporre un dettagliato piano generale di interventi finalizzato alla salvaguardia della salute pubblica.
Laura Pesino dal Corriere Pontino del 22 febbraio 2011