Il 1 dicembre scorso aveva avvicinato un minorenne con una banale scusa, aveva iniziato a scambiare qualche battuta, poi era passato alle minacce facendosi consegnare dal ragazzo il suo telefono cellulare con la forza. Prima di allontanarsi le minacce: «Se dici qualcosa ti ammazzo di botte». Senza esitare un momento il ragazzo aveva però presentato una denuncia in Quesura raccontando il fatto e ricostruendo la dinamica dell’accaduto, senza però riuscire a fornire indicazioni precise sull’identità del rapinatore. Le indagini però sono andate avanti e ieri la squadra mobile è riuscita a rintracciare ed arrestare un citttadino tunisino, identificato e riconosciuto con certezza dalla vittima. Si tratta di un personaggio ben noto alle forze dell’ordine. Nadhir Hablani, 24 anni, quando ha commesso la rapina del 1 dicembre, si trovava in regime di arresti domiciliari, che aveva chiaramente violato. L’uomo inoltre era già stato arrestato il 26 gennaio scorso proprio per evasione dagli arresti domiciliari. Gli agenti di polizia lo avevano sorpreso in via Cicerone, a Latina, durante un servizio di controllo nelle zone cittadine solitamente punto di riferimento per lo spaccio di droga. In quell’occasione Hablani stava discutendo animatamente con un noto spacciatore del luogo ed è finito in manette per evasione dai domiciliari. Ora torna in carcere per lo stesso reato e per rapina.
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Una ventata di sollievo per la comunità di San Felice Circeo e per la famiglia Pietrocarlo. Tommaso, il ragazzo di...