Li hanno visti arrivare, un camion dopo l’altro, pronti a caricare attrezzi da lavoro e alcuni fusti. Alle 14 di ieri i lavoratori della Gial, in presidio permanente dal 22 dicembre scorso (giorno in cui l’azienda ha comunicato ufficialmente la cessazione dell’attività) hanno immediatamente diramato l’allarme ad altre decine di operai, ai sindacati e perfino alle istituzioni. In meno di un’ora davanti ai cancelli dello stabilimento di Borgo San Michele si sono radunate decine di persone, tra operai e rappresentanti sindacali. Le auto dei lavoratori hanno bloccato i cancelli dell’azienda impedendo che i camion guadagnassero l’uscita, carichi di strumenti e impianti prelevati dall’azienda su disposizione del titolare e pronti ad essere trasferiti in altre sedi. In pochi istanti la tensione, tra i dipendenti in presidio e quelli che seguivano tutto dall’altra parte dei cancelli, è salita alle stelle. Decine di operai sono stati richiamati in azienda insieme ai sindacalisti Tonino Passaretti, della Uil, Maria Antonietta Vicaro dell’Ugl e Giovanni Gioia della Flai Cgil. All’arrivo dei rappresentanti sindacali, una delegazione di operai della Gial ha partecipato a un’assemblea straordinaria con l’imprenditorie Ingino e con l’assessore alle Attività produttive della Provincia Silvio D’Arco e il consigliere regionale Claudio Moscardelli. In extremis si è riusciti a strappare all’imprenditore la garanzia di bloccare il trasferimento degli impianti dell’azienda di Borgo San Michele, almeno fino alla definizione di alcuni importanti passaggi della vertenza che attendono di essere chiariti dal tavolo provinciale. Oggi sarà la volta di un incontro in Provincia per riprendere il filo della cessione aziendale. Ad oggi infatti il percorso di vendita dello stabilimento di Borgo San Michele è legato ad offerte non ancora definite e concretizzate. E in piena trattativa, seguita da un tavolo istituzionale istituito in Provincia, il titolare dell’azienda si era impegnato a sospendere la chiusura definitiva dello stabilimento. I lavoratori, 27 fissi e circa 70 stagionali, devono percepire 700 euro relativi al mese di gennaio, concordati come anticipo del tfr per le tre mensilità che serviranno all’Inps per erogare la cassa integrazione. «La partita – commenta Maria Antonietta Vicaro, segretario provinciale dell’Ugl di Latina – che si sta giocando sarà tutta sulle proposte di riqualificazione, che solo nuovi e sani imprenditori possono portare a buon fine. La situazione stava per esplodere. i lavoratori non avrebbero mai accettato di far uscire il mezzo con gli strumenti dell’azienda». Oggi la partita Gial sarà riaperta in Provincia, con la presenza dell’imprenditore, delle parti sociali e delle istituzioni.
Laura Pesino dal Corriere Pontino del 16 febbraio 2011