Saranno interrogati tutti domani mattina, a partire dalle 10, i sei ragazzi che da martedì mattina si trovano in carcere con l’accusa di concorso in omicidio aggravato.
Alex Marroni, 21 anni, considerato l’esecutore materiale del delitto; Paolo Peruzzi, 23 anni; Gianfranco Toselli 22 anni; Fabrizio Roma 22; Francesco D’Antonio (considerato l’organizzatore del raid) e Matteo Ciaravino di 22 anni saranno ascoltati dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina Laura Matilde Campoli. Assistiti dai loro legali (nell’ordine gli avvocati Maria Belli, Domenico Oropallo, Oreste e Angelo Palmieri, Pasquale Cardillo Cupo e Francesco Vasaturo) i protagonisti della notte criminale conclusa con la morte di Matteo Vaccaro dovranno fornire la loro verità, se decideranno di collaborare. Spiegare insomma le modalità di un regolamento di conti per una banale discussione che si è concluso a colpi di pistola all’interno del Parco Europa. Finora l’unico che nelle prime ore dopo l’arresto ha voluto parlare è stato Marroni, colui che ha estratto la pistola e ha sparato. Il 21enne ha ammesso le sue responsabilità, ha raccontato di essersi fatto prestare l’arma da un amico (una 7,65 con numero di matricola abrasa) e di averla usata soltanto per difendersi, nel timore che Vaccaro (che stava estraendo una scacciacani) gli sparasse. E ha anche precisato che gli amici con i quali è arrivato in via Bruxelles erano perfettamente a conoscenza del fatto che lui era in possesso di una pistola. Un elemento questo che potrebbe creare una frattura con gli altri cinque ragazzi che fino ad ora non hanno rilasciato alcuna dichiarazione agli investigatori e si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Questa mattina intanto il sostituto procuratore Giuseppe Miliano, titolare dell’indagine, conferirà al medico legale Silvestro Mauriello l’incarico di effettuare l’autopsia sul corpo di Matteo Vaccaro che dovrebbe svolgersi in giornata e che potrebbe fornire, per quanto la dinamica sia abbastanza chiara, ulteriori elementi alla ricostruzione dei fatti da parte degli inquirenti. Poi, ultimato questo passaggio, la salma del 29enne sarà restituita ai familiari e forse già domani potrebbero svolgersi i funerali. Genitori, fratello e sorella di Matteo sono chiusi nel loro dolore, ancora increduli rispetto a quanto accaduto l’altra notte. Una banale discussione davanti al locale notturno gestito dalla famiglia Vaccaro degenerata, a distanza di due giorni, in una sfida da “guerra criminale” con tanto di armi che ha spezzato una vita. E non soltanto quella.
Elena Ganelli dal Corriere Pontino del 3 febbraio 2011