Hanno scelto la strategia del silenzio di fronte alle più di cento pagine di accuse i menbri del clan Di Silvio che ieri sono comparsi davanti ai giudici nei carceri di Latina, Roma, Napoli, Caserta e Civitavecchia.
Sei degli undici arrestati, accusati di associazione a delinquere aggravata dalle modalità mafiose e finalizzata alla commissione di una serie indeterminata di reati in materia di detenzione, porto e cessione illegale di più armi da sparo, di usura, estorsione, omicidi, tentati omicidi, lesioni ed incendi, hanno fatto scena muta davanti al Gip Tiziana Coccoluto.
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