“Apprendo con stupore dalle pagine del quotidiano Le Monde, le ennesime esternazioni dell’omicida pluricondannato Cesare Battisti , in merito ad un’ipotetica amnistia che dovrebbe cancellare tutti i reati commessi nella stagione terroristica degli anni ’70. Battisti, evidentemente, non accetta che i riflettori sulla sua persona si spengano e con considerazioni spregiudicate e senza senso, tenta di conquistare qualche pagina di giornale per meri fini utilitaristici, forse per vendere qualche libro in più o per farsi pagare qualche ‘ospitata’ su media stranieri. Forse, il sole di Cananeia non gli basta, gli manca Parigi e vuole mantenere un tenore di vita europeo in Brasile. Mi stupisco di quanti ancora danno retta ai suoi deliri, al suo caso atipico di “non pentito” che però, riconosce le sue responsabilità “politiche e militari”. Le azioni delittuose che ha posto in essere negli anni, non hanno nulla a che vedere gesta militari e i suoi reati, non possono essere ammantati d’intenti ‘nobili’, Cesare Battisti è semplicemente un delinquente comune e aggiungerei, anche di bassa lega, un galeotto fuggitivo responsabile della morte di un gioielliere. Prima di : “Girare pagina, dimenticare tutto, riconciliarsi con il popolo italiano”, Battisti dovrebbe mettere fine alla sua latitanza, pagare i suoi debiti con la giustizia, e soprattutto evitare di continuare a mortificare la memoria dalle persone uccise e i ricordi dei loro cari con le sue egocentriche esternazioni”.
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