Belle, ricche di spunti, storie che valeva la pena di raccontare. E’ il giudizio di sintesi sui lavori proposti per l’edizione 2011 del Latina Film Fund, il concorso bandito dalla Latina Film Commission con il sostegno del Consiglio Regionale del Lazio per “Raccontare la provincia di Latina, le storie, le genti, il territorio” e rivolto a progetti di cinema documentario.
La premiazione si è tenuta mercoledì 30 marzo, nella sala Conferenze del Museo Duilio Cambellotti di Latina, dove ha fatto da padrone di casa il direttore della Latina Film Commission, Rino Piccolo, presente la giuria al completo, presieduta da Antonio Pennacchi e coordinata da Clemente Pernarella.
“Il cinema ha il pregio di mettere al centro la vita degli individui e il pregio di questo premio è quello di offrire agli autori l’opportunità di realizzare un proprio prodotto, bello, personale, da presentare – commenta Mimmo Calopresti, regista italiano tra i più apprezzati, e giurato del Latina Film Fund – Forse se ne poteva premiare qualcuno in più, speriamo per il prossimo anno”.
“Il cinema ha il pregio di mettere al centro la vita degli individui e il pregio di questo premio è quello di offrire agli autori l’opportunità di realizzare un proprio prodotto, bello, personale, da presentare – commenta Mimmo Calopresti, regista italiano tra i più apprezzati, e giurato del Latina Film Fund – Forse se ne poteva premiare qualcuno in più, speriamo per il prossimo anno”.
Dello stesso parere Pennacchi: “Una volta tanto sono d’accordo con chi mi precede: ne avrei premiati sei-sette, tra quelle proposte ci sono forse anche una decina di storie che mi piacerebbe vedere al cinema. Nelle storie ho trovato spunti, il nostro territorio visto da un’angolazione diversa da quella dei nostri politici, ci sono visioni, qualche volta disamorate, ma c’è anche chi sogna di tornare come un americano a Norma. Per questo, voglio dire a chi non è stato premiato: fate! se avete una storia, raccontatela anche mettendoci i soldi di tasca vostra”.
“Qualità alta dei soggetti e alto profilo degli operatori sono gli elementi che hanno messo d’accordo tutta la giuria – spiega Clemente Pernarella – conciliando il giudizio di Pennacchi con quello di un produttore come Paolo Trombetti che chiaramente guarda al mercato. Tutto questo ci dice che il premio è in crescita e che si può lavorare all’idea di ampliarlo: da fondo di sviluppo a fondo di produzione”.
I due premi da cinquemila euro ciascuno destinati allo sviluppo dei progetti migliori, per farne un promo di film documentario (primo passo per potersi proporre ai produttori) sono stati assegnati a :
– Il Golfo e la Luna di Claudio Eusebi “per lo spunto narrativo che lega, anche grazie ad una lettura gioiosa, tematiche significative per il territorio come l’integrazione sociale, il rapporto con l’estraneo e la diversità , a personaggi di grande impatto drammaturgico”.
– L’inciampo di Titta Ceccano e Giancarlo Onorati “per l’importanza del messaggio e la significativa opera di indagine relativa ad una vicenda storica tanto drammatica e conseguente presa di coscienza di una realtà sociale rilevante per la nostra comunità. Per la potenzialità della vicenda che poggia su un arco narrativo decisamente originale”.
Menzioni speciali sono state conferite a:
– Storie di magici organetti di Stefano Grossi e Domenico Latronico
– Le ali di Nick di Enzo Palunich
– Sergio Ban di Juri Fantigrossi e Lorenzo Puntoni