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Home Eventi

RinascitaCivile, cineforum “La quinta mafia” al Villaggio della Legalità

Redazione by Redazione
12 Novembre 2011
in Eventi
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CineforumRC
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Si è tenuto ieri, venerdì 11 novembre, il primo appuntamento di RinascitaCivile del ciclo di cineforum “Latina/Terra, Cinema e storie del mondo” con la proiezione del documentario prodotto da Libera “La quinta mafia”.

Nonostante che nella notte i soliti ignoti si fossero nuovamente accaniti contro il Villaggio della Legalità di Borgo Sabotino, andando a rubare le pompe per l’acqua ed i rubinetti.

Risultato: Villaggio senz’acqua e quindi sempre meno agibile, dopo le devastazioni di ottobre.

È bastata una telefonata con gli amici di Libera per confermare l’evento, perché nessuno ha alcuna intenzione di fare passi indietro, perché quella è una struttura di tutti, perché la legalità è un valore non negoziabile.

L’accanimento contro questo bene simbolo andrebbe però letto meglio, in primis dalla politica. Non si tratta dell’attacco a qualche associazione, ad uno sparuto gruppetto di cittadini che non si fanno i fatti loro, ma di uno sfregio all’intera comunità, trattandosi di un bene comune dato semplicemente in gestione alle associazioni.

Questo concetto è stato ben espresso da Antimo Lello Turri, autore del documentario, nel suo intervento di presentazione.

È ora che la città si svegli, che non tolleri oltre queste intimidazioni in stile mafioso. Occorre che i palazzi della politica si adoperino per evitare di dare la sensazione di saper produrre solo parole, lasciando campo libero alla delinquenza.

Ci permettiamo allora di chiedere al Comune un intervento urgente per realizzare al più presto un sistema efficace di viedeosorveglianza, altrimenti ogni ulteriore intervento di ripristino fornirà nuove occasioni ai malavitosi di poter affermare la propria supremazia in quella zona.

La serata ha avuto un ottimo successo, con partecipazione superiore alle attese. Un’ulteriore risposta, semmai ce ne fosse bisogno, della volontà di non darla vinta a chi conosce solo il linguaggio della violenza ed ha in odio tutto ciò che odora di legalità.

Gli interventi introduttivi si sono concentrati sulla lunga serie di episodi intimidatori che hanno contrassegnato la breve vita del Villaggio, con toni anche accorati per la frustrazione che può cogliere i giovani che quotidianamente hanno operato e operano nella struttura, senza che ciò comunque possa portare ad alcuna tentazione di abbandonare l’impresa.

Al termine del filmato, due testimonianze di specialisti del settore. Valentina Zuliani ha portato la sua esperienza al tribunale dei minori, rendendoci participi delle difficoltà che si incontrano nella fase di prevenzione verso gli adolescenti, di quanto si potrebbe fare e non si fa, di quanti ragazzi borderline cadano tra le braccia della criminalità per l’assenza di alternative percorribili. Giovanni Malinconico ha rappresentato l’emergenza organico del Tribunale di Latina, drammatica nella giustizia civile; e se non c’è giustizia in tempi brevi, vale la legge del più forte: le società sane falliscono e vengono rimpiazzate da quelle che impiegano capitali di dubbia provenienza, la moneta cattiva scaccia quella buona ed alla fine ci troveremo nella stessa situazione di altri territori dove governa l’antistato rappresentato dalla malavita organizzata.

Ottimi spunti di riflessione, insieme alle frasi finali del documentario che invitano ad impegnarsi anche a combattere quel poco di cultura mafiosa che ciascuno si porta dentro.

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