Ieri in aula i testimoni
Riprenderà il prossimo 17 novembre il processo sul crac midal storica azienda che ha portato agli arresti dei vertici della spa e che si sta svolgendo in tribunale a latina Ieri intanto durante l’udienza in aula del Sono stati ascoltati i testimoni della procura i quali non hanno fatto altro che confermare le ipotesi accusatorie. E’ stato il responsabile amministrativo della società , in particolare, a spiegare ai giudici che gli imputati gli avrebbero ordinato di porre in essere falsi in bilancio. In azienda, ha affermato, comandavano la Izzi e Barberini ma era Barberini alla fine a dirigere tutto l’ammnistratore dapprima indagato, e che poi successivamente ha visto archiviata la sua posizione , ha affermato come le note di credito fossero fittizie per creare un credito inesistente e dimostrare la solidità economica dell’azienda. È stata poi la volta del curatore della società che ha ricostruito il sistema architettato con degli artifici contabili tramite il quale gli imputati avrebbero saccheggiato il patrimonio, grazie a delle fatture false come nel caso dell’acquisto di un impianto di panificazione pagato 19 milioni di euro quando invece costava poco più di un milione. Il buco accertato che ha portato poi al fallimento dell’azienda- ha aggiunto il curatore- è di quasi 72 milioni di euro. In aula anche altri testimoni.gli ex lavoratori si sono costituiti parte civile nel processo e chiedono il risarcimento del danno morale, Una bancarotta milionaria quella del colosso della distribuzione alimentare della quale sono chiamati a rispondere a vario titolo Paolo Barberini, ex amministratore delegato della società, Rosanna Izzi, ex presidente del gruppo, ex presidente del collegio sindacale Sergio Gasbarra, il manager Ivo Lucarelli, l’ex revisore Sandro Silenzi, gli ex sindaci Pietro Gasbarra e Stefano Pisanu, gli imprenditori Piero e Antonio Bova, l’imprenditore Giuseppe Piscina e il marito di Rosanna Izzi, Giacomo Pontillo. Lazio Tv