Nuovo filone di indagine nell’inchiesta che ha portato in carcere l’ex giudice della sezione fallimentare del Tribunale di Latina Antonio Lollo.
La Procura della Repubblica di Perugia ha disposto il sequestro del patrimonio immobiliare dell’architetto Fausto Filigenzi, finito nel registro degli indagati insieme ad altri professionisti. Nel mirino dei pm sono finiti diversi appartamenti di proprietà dell’architetto che sin da subito si era dichiarato estraneo ai fatti. Secondo l’accusa il professionista «si impegnava a retrocedere a Lollo per le liquidazioni delle somme per l’espletamento degli incarichi ricevuti quale stimatore e Ctu una quota parte pari al 50% della liquidazione netta», il tutto per complessive dieci procedure tra le quali il fallimento del gruppo Cedis Izzi e quello del caseificio Eredi Mandara. Era stato lo stesso ex giudice a chiamare in causa l’architetto nel mese di marzo scorso durante il primo interrogatorio. In quell’occasione Lollo aveva ammesso di avere «venduto la sua funzione di giudice delegato nelle procedure concorsuali e/o incarichi collegati presso il Tribunale di Latina». L’ex magistrato parlando di «una sorta di lavoro manageriale volto alla commissione di illeciti» aveva stilato una lista di professionisti ai quali aveva affidato incarichi in cambio di denaro e regali. Filigenzi, stando alle dichiarazioni di Lollo, a differenza degli altri riversava il denaro «in un’unica soluzione, o in pochissime tranche». Dichiarazioni che portarono al una denuncia per calunnia da parte del professionista nei confronti di Lollo. Filigenzi ha sempre sostenuto di non aver mai ricevuto incarichi o regali dall’ex giudice. Di fatto, a distanza di pochi mesi i pm umbri hanno disposto il sequestro dei beni immobili. Lazio Tv