La nostra Costituzione prevede che tutti i cittadini debbano avere un lavoro retribuito in modo adeguato.
Ma quando mai è stata rispettata questa regola? Non solo, anche il lavoro dovrebbe essere un diritto, invece sta diventando un miraggio. Certo, davanti a situazioni veramente estreme che sono state registrate nel nostro Paese in questi anni di crisi quella del Consorzio di Bonifica potrebbe sembrare non così grave, eppure le cose non stanno davvero così.
Sembrava che il caso del Consorzio di Bonifica fosse sul punto di risolversi. Le promesse fatte dalla regione avevano rincuorato i dipendenti che, ormai da diversi mesi, non vedono l’ombra del loro stipendio. Si tratta di un momento particolarmente difficile per queste famiglie dove il paradosso è che si lavora, ma non si viene pagati, e quindi non si ha nemmeno diritto ad alcun sostegno da parte del Comune o della Regione stessa, e tanto meno possibilità di ottenere una qualche agevolazione dall’inps (approfondimenti su www.spaziomutui.com/libro/guida-inps.htm). Sostegno che, per esempio, percepiscono, nei termini di disoccupazione, quelle famiglie dove il lavoratore il lavoro lo ha perso definitivamente.
Si potrebbe pensare che a questo punto però le famiglie dei dipendenti del Consorzio, con un po’ di pazienza, vedranno il dovuto, chi il lavoro l’ha perso invece dovrà cercare altre situazioni lavorative una volta finiti i mesi coperti dalla disoccupazione. E invece no, perché la pazienza, dopo diversi mesi di sacrifici si esaurisce. Chi glielo spiega a quelle famiglie che hanno anche un mutuo da pagare che devono avere “solo” un po’ di pazienza? Certo: “Andate su Calcolaratamutuo.org per ridimensionare le vostre spese”, ma poi chi garantisce loro che tutto tornerà alla normalità?
Intanto le ultime notizie su questo caso mettono un punto di domanda sulla possibilità che la situazione si sblocchi in tempi brevi. Infatti, come ha dichiarato Eugenio Siracusa, segretario regionale della Fai Cgil, i 40 milioni di euro che la Regione dovrebbe ai Consorzi non sono ancora stati erogati, come invece aveva diramato certa stampa. Si tratta quindi di un falso allarme, quello che però aveva dato un barlume di speranza ai dipendenti. Purtroppo la Regione deve ancora avviare quella che è la procedura di riconoscimento dei debiti, per cui si prospetta un periodo piuttosto lungo.