E’ coinvolta anche Latina nell’operazione dei Carabinieri che ha portato all’arresto di 18 persone che facevano parte di un’associazione per delinquere finalizzata allo scavo e al traffico internazionale di reperti archeologici.
Nella mattinata odierna, i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Napoli e della Compagnia CC di Capua, in collaborazione con quelli dei Comandi Provinciali di Caserta, Napoli, Frosinone e Latina e con l’ausilio del 7° Elinucleo CC di Pontecagnano, a conclusione di indagine denominata “Dedalo”, avviata nel 2011 e coordinata dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere (CE), hanno dato esecuzione, nelle provincie di Caserta, Napoli, Frosinone e Latina, all’ordinanza cautelare emessa dal GIP presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, nei confronti di 18 persone, due delle quali residenti in questa provincia, rispettivamente, S.S. 40enne di Formia e M.A., 49enne di Sabaudia, tutte accusate di aver costituito un’associazione per delinquere finalizzata alla ricerca illecita, attraverso scavi clandestini , all’impossessamento e alla ricettazione di reperti archeologici. Nel corso delle operazioni sono stati recuperati oltre 1500 reperti archeologici e opere contraffatte, oltre ad attrezzatura utilizzata dai tombaroli nel corso degli scavi, per un valore complessivo di 2.500.000 euro. Tra le aree di interessi nelle quali avvenivano gli scavi clandestini, sono state individuate quelle di Pompei (NA), Paestum (SA) e Pozzuoli (NA), ove tra l’altro venivano recuperati un “cratere a campana” di grandi dimensioni del IV-II secolo A.V., un’anfora della Magna Grecia ed altre opere di grande valore. Una parte dei reperti archeologici trafugati veniva illecitamente esportata anche in Europa – Spagna e negli stati Uniti d’America. Lazio Tv