Oltre cinquemila gli accertamenti eseguiti lo scorso anno dall’Agenzia delle entrate in provincia di Latina con lo scopo di contrastare un fenomeno purtroppo in crescita , quello dell’evasione fiscale. Controlli che hanno interessato 109 imprese di medie dimensioni, 1.925 imprese di piccole dimensioni unite ai lavoratori autonomi e circa 3mila persone fisiche. Un’azione forte condotta su tutto il territorio regionale, che ha preso di mira una selezione di soggetti da controllare, grazie anche a un utilizzo più sapiente degli strumenti accertativi. Un intervento che ha portato alla riscossione nel Lazio di un miliardo e 641 milioni con un incremento significativo del 68% rispetto al 2009. Un incremento giustificato, secondo l’analisi dei dati pubblicati dalla Direzione regionale, in buona parte dai versamenti spontanei dei contribuenti e in secondo luogo dall’accertamento nei confronti di quei soggetti che hanno dichiarato un reddito incoerente con la loro capacità contributiva (alla luce ade sempio, dell’acquisto e utilizzo di beni di lusso). Si è fatto, inoltre, un più intenso e penetrante ricorso alle indagini finanziarie: i 928 accertamenti supportati dalle indagini finanziarie hanno fatto emergere maggiori imposte per 177 milioni di euro. Inoltre, attraverso un apposito ufficio coordinato dall’Ufficio Centrale Antifrode è stata ricostruita l’attività criminosa di una trentina di società cooperative con sedi nel Lazio, collegate ad un medesimo consorzio, perpetrata attraverso l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti emesse da “cartiere”. L’evasione di Iva, superiore ai 200 milioni di euro, ha consentito la creazione di “fondi neri”. è tuttora in corso un’indagine, nei confronti di una quarantina di soggetti, finalizzata a contrastare fenomeni di frode all’Iva intracomunitaria, nel settore del commercio di prodotti elettronici. «Risultati positivi – commenta il direttore regionale Eduardo Ursilli – in futuro prevediamo una sempre maggiore interazione con gli altri attori del sistema della fiscalità: in primis la Guardia di Finanza».
Dal Corriere Pontino del 8 aprile 2011