La notizia del rientro nel porto di Tripoli dell’Asso 22, il rimorchiatore italiano in mano alle autorità libiche, è arrivata nella mattinata di ieri. «Ieri mattina alle 8.30 ore italiane, il rimorchiatore Asso Ventidue ha ormeggiato nel porto di Tripoli. L’equipaggio è stato autorizzato dai militari libici a bordo a contattare familiari e compagnia. Confermiamo che tutti i membri dell’equipaggio stanno bene. In questi giorni l’attività di Asso Ventidue si è limitata a monitorare le coste libiche». In una scarna nota della società armatrice è contenuta tutta la speranza per una vicenda non ancora conclusa. Nel mantenere, per la propria parte, il necessario riserbo in ragione del contesto difficilissimo nel quale ci si trova ad operare, la Farnesina confermato succesivamente il rientro del rimorchiatore nel porto di Tripoli ed i contatti diretti intrapresi dai marinai con i familiari. Se la base informativa rimane sempre la compagnia Augusta, il Ministero della Difesa e la Farnesina, hanno aperto un canale complementare di informazione con i congiunti. Già dalla tarda serata di lunedì si erano cominciate a diffondere notizie più dettagliate sul rimorchiatore considerato dallo stesso amministratore della compagnia napoletana tutt’altro che un fantasma, tallonata da una nave della marina militare italiana in una zona dove piena dove incrociano molte navi con grandi sistemi di rilevazione. «A bordo possono vederci, hanno un sistema televisivo con tutte le reti – aveva detto l’amministratore delegato Nicola Mattioli, appellandosi alla professionalità del comandante Luigi Chiavistelli». Un cauto ottimismo per la risoluzione positiva di questa vicenda è stato manifestato nel pomeriggio da Mario Mattioli, l’amministratore delegato di Augusta Offshore che ha molto apprezzato che i militari libici a bordo dell’Asso Ventidue abbiano trattato con riguardo l’equipaggio a bordo E secondo le ultime informazioni i militari libici protagonisti del sequestro sarebbero scesi dal rimorchiatore. Lo ha reso noto Cosimo Chiavistelli, figlio di Luigi. Ha dichiarato che secondo quanto stato riferito dalla Farnesina, i militari hanno lasciato il rimorchiatore. Alla domanda se la vicenda si stia avviando a conclusione, Cosmo chiavistelli ha affermando che potrà rispondere affermativamente solo quando rivedrà suo padre a casa, in via Indipendenza a Gaeta.
Antonello Fronzuto dal Corriere Pontino del 23 marzo 2011