Cinquantotto anni, incensurato, imprenditore edile romano. Il profilo di un insospettabile. Eppure le indagini della Squadra mobile di Latina per una tentata estorsione consumata ai danni di un altro imprenditore del capoluogo pontino portano dritte a lui. Così, Giovanni Pacetti è finito in manette ieri mattina in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Latina. Secondo l’accusa, ricostruita dagli investigatori, l’imprenditore romano avrebbe dovuto ricevere dal collega pontino la somma di 35mila euro per la costruzione di alcune abitazioni effettuata anni fa dalle due ditte edili. Ma per questo debito è tuttora in corso una causa civile e Pacetti, per non attendere i tempi lunghi di una controversia giudiziaria, ha cominciato a chiedere denaro al collega pontino, corredando le richieste di ripetute violenze e minacce. La somma richiesta è poi improvvisamente lievitata fino a raggiungere 600mila euro a fronte del vecchio debito di 35mila. Le richieste estorsive avvenivano in particolari incontri organizzati nel capoluogo pontino o a Roma, anche con la partecipazione di altre persone vicine all’imprenditore romano sulle quali gli investigatori continuano ad indagare. Le intercettazioni telefoniche e ambientali hanno però consentito, dopo la denuncia della vittima, di incastrare Pacetti. Durante la perquisizione nella sua abitazione, la Squadra mobile di Latina ha rinvenutoalcuni armi che, seppure regolarmente detenute, avrebbero dovuto essere custodite in un luogo diverso. L’imprenditore è stato quindi arrestato con l’accusa di tentata estorsione e denunciato anche per omessa custodia delle armi da sparo e detenzione illegale di munizioni. L’uomo si trova ora ai domiciliari, mentre sono ancora in corso altre indagini per identificare i suoi complici.
Laura Pesino dal Corriere Pontino del 12 marzo 2011